Una donna che guarda il suo cellulare.

Il mito di iniziare a investire da giovani: ecco perché non è mai troppo tardi per cominciare

Le tue finanze sono compromesse se non inizi a risparmiare da giovane? Scopri perché iniziare a investire è più difficile di quanto sembri e come far crescere i risparmi a prescindere dalla tua età.

10' di lettura

Probabilmente molti di noi hanno ricevuto più o meno gli stessi consigli in materia di investimento. Che sia lo zio imprenditore o il consulente finanziario che pubblica contenuti sui social, non è raro imbattersi in questo detto: se vuoi investire, devi iniziare da giovane. 

Quello che non viene menzionato, però, è che mettere soldi da parte è tutt’altro che una passeggiata, soprattutto quando si è giovani. Tra lavori di livello base a basso reddito, una ridotta educazione finanziaria e barriere socio-economiche, molte persone che si affacciano al mondo del lavoro cercano semplicemente di arrivare alla fine del mese. In seguito, quando sono finalmente pronte a iniziare a investire i risparmi messi da parte dopo anni di duro lavoro, si sentono dire che è troppo tardi. 

La verità è che non è mai troppo tardi per far crescere le proprie finanze. E se è vero che il tempo gioca un ruolo fondamentale in tema di investimenti, non è detto che incida nella misura che immagini tu. Ti sorprenderà vedere come anche pochi anni possano fare una grande differenza a livello di risparmi.

In questo articolo analizzeremo perché è complicato iniziare a investire in giovane età, oltre a spiegare come approcciarsi alle soluzioni di investimento, a prescindere dalla fase di vita in cui ti trovi. 

Perché è così difficile iniziare a investire da giovani

Quando si tratta di far crescere il proprio denaro a lungo termine, il periodo di tempo in cui si investe è importante. Se si riesce a mettere da parte anche una piccola somma di denaro ogni anno, si può arrivare ad accumulare una somma cospicua.

Ma prima di sacrificare il caffè al bar sull'altare degli ETF, vale la pena allargare lo sguardo e non perdere di vista il quadro d’insieme. L'idea che tutti siano sulla stessa barca quando si tratta di aprire un conto di intermediazione alla matura età di 21 anni è soggetta ad alcuni importanti limiti nella realtà. Continua a leggere per saperne di più.

Molti giovani non hanno grandi possibilità di risparmio 

Secondo USA Today, il 65% dei Gen Z e il 74% dei Millennial statunitensi affermano di trovarsi in una situazione finanziaria nettamente più sfavorevole rispetto alle generazioni precedenti. La crisi finanziaria del 2008 e le sue ripercussioni hanno avuto effetti disastrosi sull’economia, sul mercato del lavoro e sui livelli salariali dei Millennial in procinto di entrare nel mondo del lavoro. 

In seguito, la pandemia di COVID ha causato una perdita di posti di lavoro record colpendo soprattutto i lavoratori giovani. Oggi, a fronte dell’inflazione e di prezzi degli immobili alle stelle, la vita è sempre più costosa per i giovani, e questi fattori portano molti di loro a svolgere un secondo lavoro. Con una tale volatilità, non sorprende che i giovani abbiano problemi a risparmiare in vista della pensione. 

Molti persone non hanno le conoscenze e la formazione necessarie 

Investire è tutto fuorché un’attività intuitiva. Per sapere quando, dove e come destinare fondi a un prodotto con prospettive di crescita bisogna solitamente essere in possesso di conoscenze e di una formazione che molte persone non hanno. Secondo CNBC, il 34% dei Millennial statunitensi afferma di non effettuare investimenti perché non ha la minima idea di come farlo. Analogamente, da uno studio sui Millennial in Europa è emerso che un terzo di essi non ha effettuato investimenti perché non era in possesso delle conoscenze necessarie. La verità è che spesso la consulenza in materia di investimenti viene spesso ereditata dalle famiglie benestanti, contribuendo a mantenere intatto il divario di ricchezza globale.

I fattori socio-economici giocano un ruolo importante

Purtroppo non viviamo in un mondo che offre pari opportunità, soprattutto quando si tratta di finanze. Secondo un’analisi di N26 del 2022, le donne investono il 29% in meno degli uomini. Questo dato è determinato da numerosi fattori, tra cui il divario retributivo di genere e l’impatto della maternità e della cura dei figli sulla carriera delle donne. Le radici di questo fenomeno sono però molto più profonde: da un recente sondaggio è emerso che solitamente i genitori insegnano ai figli ad accumulare beni e creare ricchezza, mentre alle figlie insegnano a risparmiare.

E questa è solo la punta dell'iceberg. La disparità economica tra i gruppi etnici continua a prevalere in tutta Europa, a scapito soprattutto di immigrati e rifugiati. Molti immigrati di prima generazione non ricevono alcun sostegno economico dalle loro famiglie, e a volte sono proprio loro a fornire sostegno economico ai familiari. Per la comunità LGBTQ, il persistere della discriminazione in Europa determina non solo un divario di ricchezza, ma anche forme di discriminazione salariale e persino un aumento del numero delle persone senza una dimora fissa. Questo comporta una maggiore difficoltà a investire rispetto alle persone eterosessuali o cisgender.

I giovani non sono fatti per pensare al futuro. Se proiettano lo sguardo avanti, potrebbero non gradire le prospettive che si profilano

Il cervello completa il proprio sviluppo una volta raggiunti i 25 anni. In particolare, la corteccia prefrontale, ossia l’area del cervello preposta alla funzione esecutiva, è l’ultima a svilupparsi. Pertanto, pensare in anticipo, controllare gli impulsi e pianificare è più complicato quando si ha 20 anni. I giovani sono quindi più inclini a vivere nel presente senza pensare a eventi situati in un lontano futuro, come la pensione ad esempio.

Questo non significa che i giovani non pensino al futuro: tutti noi coltiviamo speranze, sogni e obiettivi. Tuttavia, a fronte di tutti gli ostacoli affrontati, a cui si aggiungono le incombenti minacce del cambiamento climatico, alcuni Millennial e Gen Z si sentono delusi dalla classe politica e hanno assunto un atteggiamento cinico nei confronti degli eventi dei prossimi decenni.

Il tempo è davvero così importante per far crescere le proprie finanze?

Come abbiamo visto, sono diverse le ragioni per cui le persone non iniziano a risparmiare in giovane età. Quindi, perché viene consigliato di iniziare a investire in questa fase di vita? E si può davvero recuperare il tempo perduto se si inizia a investire da adulti? Proviamo a rispondere a queste domande. 

Investimenti e prodotti di risparmio: che differenza c’è? 

Prima di parlare del fattore tempo, è bene fare chiarezza sui due modi che storicamente consentono di incrementare le proprie finanze: investimenti e prodotti di risparmio. 

Gli investimenti sono strumenti finanziari che vengono acquistati nella speranza che il loro valore aumenti. Un investimento è tutto ciò che è destinato a produrre un reddito futuro: azioni, obbligazioni, beni immobili, private equity, metalli preziosi e altro. Se il loro obiettivo è guadagnare, gli investimenti comportano il rischio di una perdita di valore (in alcuni casi anche completa).

I prodotti di risparmio, invece, sono conti aperti presso una banca o un istituto finanziario in cui poter depositare il proprio denaro in cambio di un interesse. Sebbene i tassi di interesse possano oscillare e il rendimento non sia elevato come gli investimenti, generalmente non si corre il rischio di perdere il capitale investito. 

Che si tratta di investimenti o prodotti di risparmio, il tempo può giocare a proprio favore. Le tendenze storiche osservate su un lungo periodo (nel caso di azioni e obbligazioni) e il potere dell'interesse composto (che si applica a entrambi i tipi di prodotti) giocano un ruolo decisivo.

Tempismo vs tempo sul mercato

 Avrai sicuramente sentito dire che il tempismo è tutto quando si tratta di acquistare o vendere un prodotto d'investimento. La parola d’ordine è "buy low, sell high", in altre parole, comprare un'azione (o qualsiasi altro investimento) quando il prezzo è basso e venderla quando è alto.

Ma c’è un altro fattore potenzialmente ancora più decisivo del tempismo: il tempo, vale a dire la durata dell’investimento. Nessuno può prevedere con certezza quando un determinato investimento aumenterà o diminuirà di valore. Ma anche se scegli il giorno peggiore dell'anno per acquistare, è probabile che il tuo investimento aumenti gradualmente di valore, se lo mantieni abbastanza a lungo.

Perché? Perché, sebbene il mercato abbia i suoi alti e bassi, più passano gli anni, più i rendimenti migliorano. Naturalmente, le tendenze del passato non sono una guida per il futuro. Tuttavia, ogni calo storico dell'indice S&P 500 (indice che tiene conto delle azioni delle 500 maggiori società quotate nelle borse statunitensi) è stato seguito da un periodo di ripresa e crescita. Questi cicli possono durare diversi anni, a volte anche un decennio o più. Ma la visione a lungo termine può aiutarti a resistere agli anni di ribasso abbastanza a lungo da beneficiare del prossimo picco positivo. Ancora una volta, però, va ribadito che le tendenze storiche non prevedono necessariamente il futuro e qualsiasi investimento comporta uno specifico grado di rischio e di incertezza.

Gli investimenti a lungo termine consentono inoltre di beneficiare del cosiddetto interesse composto.

Cos’è l’interesse composto e perché è importante?

Se prevedi che i tuoi investimenti o risparmi generino un rendimento annuo positivo nel tempo, potresti anche beneficiare del fenomeno noto come interesse composto. In parole semplici, significa che i guadagni del tuo investimento o dei tuoi risparmi vengono reinvestiti in modo da continuare a fruttare. L'interesse composto produce una sorta di effetto acceleratore che consente al tuo denaro di crescere più rapidamente.

Nel caso di un prodotto di risparmio come un conto deposito libero, l’interesse composto è un meccanismo piuttosto immediato: gli interessi sul tuo deposito vengono reinvestiti e tu guadagni interessi sui tuoi interessi.

L'investimento in azioni, ad esempio, consente di guadagnare in due modi principali. In primo luogo, il valore dell'azione aumenta e quindi si ottiene una plusvalenza. In secondo luogo, alcune azioni pagano dividendi, ossia una somma versata da una società ai suoi azionisti, di solito quando la società è in attivo. Se reinvesti i dividendi per acquistare altre azioni, anche il valore di queste ultime potrebbe aumentare. In altre parole, puoi capitalizzare i guadagni nel corso del tempo.

L’interesse composto produce il massimo dei suoi effetti sul lungo periodo, ma anche in un lasso di tempo relativamente breve può portare a risultati davvero considerevoli. Ecco come funziona.

L’interesse composto e la regola del 72

Per spiegare il meccanismo possiamo fare ricorso a un principio chiamato “regola del 72”. Questa semplice formula restituisce un valore molto approssimativo che stima il numero di anni necessari per raddoppiare l’investimento sulla base di un tasso di rendimento medio annuo.

Basta dividere il numero 72 per un determinato tasso di interesse annuo. Prendiamo come esempio un tasso di interesse del 6%, inferiore ai rendimenti medi dell’indice MSCI Europe nel corso degli ultimi periodi di 5, 10 e 20 anni. A questo punto possiamo calcolare quanti anni ci vorranno per raddoppiare l’investimento iniziale. Se ad esempio investi 10.000 € e prevedi un tasso di crescita annuo medio del 6%, per arrivare a 20.000 € la tua somma iniziale impiegherà circa 12 anni (72/6 = 12). 

Se investi in un prodotto di risparmio come un libretto o un conto deposito vincolato, al momento della firma del contratto con la banca saprai approssimativamente a quanto ammonterà il tuo capitale alla fine del periodo di deposito. Anche se i rendimenti sono inferiori, il rischio è nettamente minore. Immaginiamo che il rendimento annuo sia del 3%. Nello stesso arco temporale di 12 anni, il tuo capitale si attesterà appena sopra a quota 14.000 €. Tuttavia, a differenza di quanto accade per gli investimenti, per effettuare un prelievo potresti dover pagare una commissione. 

12 anni possono sembrare tanti, ma anche se hai una trentina o quarantina d’anni, manca ancora molto alla pensione. Quindi non è mai troppo tardi per iniziare. Pur nella sua importanza, il tempo è infatti un alleato su cui puoi contare molto più a lungo di quanto immagini.

A che età dovresti quindi cominciare a risparmiare e investire? 

Che si voglia risparmiare in vista della pensione o per un acquisto importante in un momento futuro, quando si è giovani mettere da parte qualche soldo può essere una vera e propria impresa. Dopotutto la strada è piena di difficoltà e ostacoli di natura sistemica, che colpiscono intere generazioni.

Ma se hai già dei risparmi da parte e vuoi che generino profitti, è il momento di iniziare. Grazie ai vantaggi dell'interesse composto, potrai far crescere le tue finanze con il grado di tolleranza al rischio più adatto a te.


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