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Portafoglio titoli: cos’è e come crearlo

Un portafoglio titoli è un insieme di prodotti finanziari come azioni, obbligazioni e ETF. In questa guida ti spiegheremo quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per crearne uno.

8' di lettura

Il portafoglio titoli costituisce l’insieme di investimenti e prodotti finanziari detenuti da un singolo individuo o società. Tra questi rientrano asset come azioni, obbligazioni, ETF, fondi di investimento, valute, criptovalute e molti altri strumenti.

Di conseguenza, creare un portafoglio ben strutturato e adatto alle proprie esigenze può fare la differenza per coloro che vogliono creare una rendita nel lungo termine in vista di progetti futuri. 

D’altronde, oggi gli investimenti sono ampiamente diffusi, ma nonostante l’accesso al mondo della finanza sia estremamente semplificato, non sempre gli utenti sanno come gestire correttamente le proprie risorse, finendo per perdere denaro inutilmente.

Per fare chiarezza, in questa guida ti spiegheremo nel dettaglio cos’è un portafoglio titoli e quali sono i criteri più importanti da tenere in considerazione per crearne uno. 

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Portafoglio titoli: cos’è e come funziona

Come già accennato, un portafoglio titoli rappresenta l’insieme di tutti gli investimenti posseduti da un singolo individuo o da una determinata entità. Il funzionamento è molto semplice: a seconda dell’andamento di mercato degli asset posseduti, l’investitore vedrà il valore del suo portafoglio di investimento aumentare o diminuire.

Per la gestione delle risorse, l’investitore può decidere di seguire una determinata strategia a seconda dei propri obiettivi. Generalmente, si può optare per una strategia conservativa e a basso rischio, una strategia equilibrata con un rischio di livello medio o una strategia dinamica ad alto rischio.

Chiaramente, la scelta dipende principalmente dal budget a disposizione, dalla durata dell’investimento e dalla propria propensione al rischio. 

Inoltre, la strategia va adattata a seconda dei prodotti selezionati: un portafoglio azionario, composto quindi solamente da azioni, sarà gestito sicuramente in modo diverso rispetto a un portafoglio contenente ETF, fondi di investimento o criptovalute.

Ogni tipologia di asset varia sotto diversi aspetti, tra cui la volatilità dei prezzi. Optare per asset molto volatili può aumentare i potenziali guadagni, incrementando al contempo il livello di rischio.

Di conseguenza, la maggior parte degli investitori decide di diversificare il proprio portafoglio finanziario, così da ridurre il rischio complessivo, ma cogliendo comunque diverse opportunità di investimento. 

Differenza tra portafoglio e fondo di investimento

Molti investitori principianti finiscono per far confusione tra un portafoglio titoli e un fondo di investimento, in quanto in entrambi i casi parliamo di una collezione di asset finanziari

Tuttavia, nel caso del portafoglio titoli parliamo di un vero e proprio portafoglio di investimento personalizzato. Qui, l’investitore è portato a prendere decisioni in modo autonomo, valutando le prestazioni dei singoli titoli, monitorando l’andamento dei mercati e decidendo di volta in volta quale asset scambiare e a quale prezzo.

Ciò richiede una certa dimestichezza nel mondo dei mercati finanziari, nonché una certa propensione al rischio e capacità decisionale. In alternativa, si può affidare la gestione delle risorse del portafoglio titoli al proprio consulente finanziario, che avrà ovviamente dei costi. 

Dall’altro lato, un fondo di investimento rappresenta un portafoglio finanziario che non viene gestito dal singolo investitore. Qui, infatti, si parla più che altro di un “pool” di denaro raccolto da più investitori, che viene utilizzato per acquistare una certa varietà di titoli appartenenti ad una determinata categoria.

L’investitore, quindi, non acquista le singole azioni, ma acquista quote del fondo. Per fare un esempio pratico, Marco potrebbe decidere di investire in un “Fondo azionario USA Large Cap”, ovvero un fondo contenente solamente azioni USA a grande capitalizzazione di mercato.

Lo stesso vale per fondi incentrati sui settori IT, Green, Tech, AI e così via, che si focalizzano su mercati considerati promettenti. Di conseguenza, tramite un fondo di investimento si è soggetti ad una gestione esterna, che non prevede quindi operazioni da svolgere in autonomia. 

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Composizione e caratteristiche di un portafoglio titoli

Come avrai sicuramente intuito, un portafoglio titoli può includere diversi tipi di asset finanziari, che variano in base a numerosi fattori come il livello di rischio, la volatilità dei prezzi e il potenziale rendimento ottenibile.

Tra i principali asset che possono comporre un portafoglio finanziario ci sono:

  • Azioni: le azioni rappresentano una piccola parte di una società, e sono caratterizzate da un tasso di volatilità medio/alto che aumenta il rischio, ma che può portare rendimenti significativi
  • Obbligazioni: le obbligazioni sono dei titoli di debito emessi da enti pubblici o aziende, che assicurano un rendimento al raggiungimento della scadenza, consentendo all’investitore di diminuire l’esposizione al rischio
  • Fondi di investimento: come già anticipato, i fondi di investimento sono panieri contenenti asset di una determinata categoria, che assicurano una buona diversificazione e gestione delle risorse
  • Exchange Traded Fund (ETF): gli ETF sono degli strumenti molto simili ai fondi di investimento, ma vengono negoziati in borsa come azioni offrendo un livello di liquidità maggiore
  • Derivati: i titoli derivati sono degli strumenti altamente speculativi il cui valore deriva da un bene sottostante, come un’azione o un indice, che richiedono una certa dimestichezza nel settore e consentono di aumentare l’esposizione al rischio
  • Criptovalute: le criptovalute sono degli asset digitali di tendenza negli ultimi anni, considerati ad alto rischio, in quanto il tasso di volatilità è estremamente elevato 

A seconda degli asset selezionati, il portafoglio di investimento avrà delle determinate caratteristiche. Ad esempio, si può creare un portafoglio ad alto rischio ma ad alto rendimento per il lungo termine, oppure un portafoglio molto diversificato e dal rischio minimo per raggiungere obiettivi nel breve termine.

D’altronde, tutto dipende anche dall’orizzonte temporale, ovvero il periodo di investimento durante il quale ci si vuole esporre ai mercati. Chiaramente, l’investitore deve avere una buona capacità di gestione delle risorse e deve monitorare attivamente l’andamento del portafoglio. 

Tipi di portafoglio di investimenti per la gestione patrimoniale

In base alle proprie scelte e ai propri obiettivi, l’investitore può creare diversi tipi di portafoglio finanziario, che variano per diversificazione, potenziali profitti ottenibili e orizzonte temporale.

Ecco alcuni esempi di portafoglio investimenti disponibili:

  • Portafoglio di risparmio: il portafoglio di risparmio è generalmente incentrato sulla diminuzione del rischio e sulla liquidità. Tra gli strumenti principali ci sono conti risparmio, certificati di deposito (CD) e strumenti di breve termine con rendimenti bassi ma garantiti
  • Portafoglio di investimento: il portafoglio titoli, o portafoglio azionario, si concentra sul possedimento di asset ad alto potenziale ma dal rischio più elevato, come azioni, obbligazioni e fondi di investimento, l’ideale per chi cerca rendimenti nel lungo termine
  • Portafoglio a reddito fisso: come suggerisce il termine, questi portafogli prevedono un reddito fisso, concentrandosi quindi su obbligazioni, conti deposito e strumenti che consentono di ottenere pagamenti regolari, anche se il rendimento nel lungo termine è potenzialmente inferiore 
  • Portafoglio a reddito variabile: diversamente dal precedente, un portafoglio a reddito variabile include sia strumenti a reddito fisso che variabile, in modo da incrementare i rendimenti ottenibili nel lungo termine

Come creare un portafoglio titoli

Se hai intenzione di creare un portafoglio titoli, un portafoglio azionario o vuoi possedere un insieme di asset che ti consenta di raggiungere determinati obiettivi nel breve, medio o lungo termine, ecco alcuni passaggi importanti che ti consigliamo di seguire.

  1. Definizione degli obiettivi: la prima cosa da fare è avere chiaro il tuo obiettivo. Vuoi accumulare dei risparmi per l’acquisto di una casa, per la pensione, per il futuro dei tuoi figli o semplicemente per toglierti degli sfizi in futuro?
  2. Valutazione del rischio: scegli il livello di rischio a cui vuoi esporti. Come la prenderesti se perdessi tutto il capitale investito? Quanti soldi puoi permetterti di perdere per non compromettere il tuo futuro?
  3. Diversificazione e selezione: cerca di capire quali titoli possono rispecchiare le tue necessità ricordando di diversificare senza esagerare. Analizza le performance passate e prova a ottenere informazioni sulle eventuali prospettive future
  4. Crea il portafoglio di investimento: crea il portafoglio allocando determinate quantità di capitale su ogni asset, basandoti sempre sul rapporto rischio/rendimento
  5. Monitora attivamente il portafoglio: una volta creato il portafoglio, monitoralo attivamente in modo da poter bilanciare nuovamente le allocazioni in caso di andamenti imprevisti

Chiaramente, prima di cominciare è bene studiare le basi degli investimenti nel mondo finanziario o rivolgersi a un professionista che possa gestire al meglio i tuoi fondi.

Aspetti fiscali e tassazione degli investimenti in Italia

Prima di creare il tuo portafoglio titoli, è bene che tu sappia che gli investimenti vanno dichiarati e sono soggetti a tassazione. Per comprendere meglio le dinamiche e gli aspetti fiscali di questi strumenti, bisogna introdurre il concetto di plusvalenza, chiamata anche capital gain.

Con capital gain si intende la differenza positiva tra il prezzo di acquisto e di vendita di un prodotto finanziario, come un’azione, un ETF o un’obbligazione. In altre parole, quando ottieni un profitto da un’operazione di vendita, stai generando una plusvalenza.

In particolare, la plusvalenza viene realizzata alla vendita effettiva dell’asset. Infatti, se il valore del tuo portafoglio finanziario è aumentato, ma non hai ancora venduto le tue partecipazioni, avrai generato solamente una “plusvalenza latente”. 

In Italia, la tassazione sulle plusvalenze di azioni, fondi, ETF e obbligazioni è pari al 26%. Diversa è la tassazione sui Titoli di Stato, che gode di un’aliquota agevolata al 12,5%. In caso di minusvalenze, ovvero differenze negative tra il prezzo di acquisto e di vendita, queste possono essere usate per la compensazione in fase di dichiarazione dei redditi.

Per evitare errori, consultare il proprio commercialista può essere sicuramente d’aiuto. 

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