Bandiera UE ma le stelle sono simboli dell'Euro.

Tasso BCE, cosa succede quando gli interessi aumentano

Scopri cosa sono i tassi d’interesse, come funziona il tasso BCE, perché aumenta e quali possono essere le conseguenze.

7' di lettura

Il tasso BCE è il tasso d’interesse ufficiale che la Banca Centrale Europea applica alle banche private quando concede loro dei prestiti. Questo tasso influenza indirettamente gli interessi che poi le banche applicano tra di loro e ai clienti privati. Per questo, il tasso d’interesse della BCE è molto di più di una percentuale di guadagno sui prestiti: si tratta di una misura di politica monetaria che viene messa in campo per stimolare l’economia o regolare l’inflazione. L’aumento dei tassi BCE, come la loro diminuzione, ha delle conseguenze dirette anche sui privati, perché influisce sugli interessi dei mutui e prestiti. Continua a leggere per scoprire che cos’è il tasso d’interesse e come funziona il tasso BCE.  

Tassi d’interesse: BCE e altri tipi

Cosa sono i tassi d’interesse? In generale, il tasso di interesse rappresenta il modo di calcolare il compenso spettante al soggetto che presta del denaro a un altro. Quando un intermediario (come una banca dotata di regolare licenza) si priva di una somma di denaro concedendo un prestito a una persona (o banca o altro istituto), deve essere ricompensato per la mancanza di disponibilità del denaro in un determinato periodo di tempo. Per questo motivo, più è lungo il periodo più sarà alta la somma dovuta.

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Come si calcola il tasso di interesse

Il tasso d’interesse si calcola in termini percentuali rispetto alla somma prestata, percentuale che a sua volta è parametrata a un lasso di tempo. Ad esempio, se il tasso è del 3% annuo, significa che il creditore che presta 100 € dopo un anno avrà diritto a 103 €. Se i periodi sono più lunghi, si può anche applicare l’interesse composto, che calcola gli interessi degli anni successivi anche sulle somme già maturate a titolo d’interesse. In definitiva, il tasso d’interesse è il costo del denaro.

Quanti tipi di tassi d’interesse ci sono

In generale, se questo è il significato di tasso d’interesse, capirai bene che in teoria ogni singolo prestito può avere un tasso qualunque, dallo zero al 100%: basta che ci sia l’accordo tra il creditore e il debitore. In teoria, però, perché in pratica non è così: innanzitutto, i tassi di interesse non possono essere troppo alti, perché potrebbero sconfinare nel prestito a usura, che è un reato. Dall’altro lato, invece, il prestito a tasso zero non è vietato e neanche insolito, dato che viene spesso applicato nei prestiti concessi dagli intermediari per l’acquisto di beni.

Esistono diversi tipi di tassi d’interesse, che sono collegati tra di loro.

Tasso BCE

Il tasso BCE sta alla sorgente di tutti gli altri e rappresenta il tasso principale. Detto anche tasso ufficiale di sconto, è il tasso d’interesse che la banca centrale di un paese, e nel caso dell’Eurozona la Banca Centrale Europea, applica ai prestiti che concede alle banche private. Gli istituti di credito, infatti, si scambiano di continuo liquidità tra loro, per fronteggiare esigenze diverse e ricevono prestiti dalla banca centrale.

Euribor (e Libor)

Naturalmente, il tasso ufficiale BCE influenza i tassi che le banche usano per prestarsi denaro a vicenda: essendo scambi tra privati, possono essere appunto i più vari. Ma c’è un tasso che è diventato un punto di riferimento importante: l’Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate). L’Euribor si ottiene facendo la media tra i tassi applicati dalle principali banche europee per i prestiti interbancari. L’equivalente per il Regno Unito, che non fa più parte della UE e non ha mai fatto parte della zona euro, è il Libor(London Interbank Offered Rate). Euribor e Libor sono il parametro utilizzato per applicare le variazioni degli interessi ai mutui a tasso variabile

Tasso d’interesse BCE

Quando parliamo di tasso d’interesse BCE intendiamo il saggio di sconto ufficiale e primario, deciso dalla Banca Centrale. In realtà, anche il tasso di riferimento BCE (da non confondere con il tasso di cambio BCE che attiene al valore dell’euro rispetto alle altre monete) non è uno solo: sono tre. C’è il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi presso la banca centrale. 

I tre tassi BCE 

Il primo è il tasso che la BCE applica alle somme che presta agli istituti di credito in condizioni normali. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale si riferisce ai prestiti a brevissimo periodo, o prestiti overnight. Il terzo invece è relativo alle somme che le banche private prestano alla BCE, è cioè il tasso sui depositi effettuati presso la banca centrale. Questi tre tassi sono diversi tra loro, ma non indipendenti, perché di solito la BCE li alza o li abbassa contemporaneamente e nella stessa misura. 

Come il tasso ufficiale influenza gli altri

Come si è visto, il tasso della Banca centrale europea è ben più che un tasso su prestiti tra i singoli: le banche infatti lo utilizzano come riferimento principale quando devono decidere il saggio da applicare negli scambi tra loro e nei prestiti ai privati, o nei depositi dei privati presso gli istituti. Ecco il modo in cui il tasso ufficiale influenza gli altri: ad esempio, se il tasso è del 2% a una banca non converrà offrire un tasso minore dato che subirebbe una perdita, ma neanche troppo maggiore, altrimenti verrà battuta dalla concorrenza delle altre banche. 

Perché cambia il tasso BCE

Perché cambia il tasso BCE? Le banche centrali come la BCE usano le variazioni del tasso di sconto per dirigere e influenzare l’economia di un paese, cercando di stimolare la crescita e mantenere la stabilità. Il tasso d’interesse è una delle due misure principali di politica monetaria (l’altra è la quantità di moneta in circolazione). Quando i tassi sono bassi i depositi non convengono, di conseguenza aumentano gli investimenti e il circolo economico si muove. Con i tassi alti si assiste invece a una diminuzione dei consumi e un aumento dei risparmi.

Aumento tassi BCE: cosa succede

In questo periodo stiamo assistendo a un aumento dei tassi BCE: perché? C’è da preoccuparsi? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Per molti anni i tassi di interesse, guidati dai tassi BCE in Europa e dai tassi della Federal Reserve in USA, sono stati bassissimi, quasi vicini allo zero. Questa situazione traeva origine dalla grande recessione economica seguita alla crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti nel 2008: per un lungo periodo è stato poco conveniente tenere i soldi in banca, dati i tassi sui depositi che non erano neanche sufficienti a coprire le spese del conto. D’altra parte, anche l’inflazione è stata bassa e l'economia è cresciuta, soprattutto perché i tassi bassi sono sinonimo di investimenti produttivi delle imprese. Per questo, chi aveva gli strumenti giusti è riuscito a mettere da parte soldi rapidamente.

Cresce l’inflazione, si alzano i tassi

Negli ultimi mesi, dopo la ripresa post pandemia, ma anche a causa delle difficoltà nella catena di approvvigionamento (supply chain) del mercato globale, e soprattutto dopo l’invasione della Russia in Ucraina e la guerra, si è assistito a una ripresa dell’inflazione. I prezzi sono tornati a salire, in certi settori in maniera vertiginosa ma comunque in generale attorno al 8,5% (dato di febbraio 2023 nell’area UE). Questa situazione ha allarmato le banche centrali, che hanno alzato i tassi d’interesse per cercare di ridurre la circolazione del denaro e l’inflazione. L’attuale aumento dei prezzi ha delle cause straordinarie ed esogene, per questo i tassi alti potrebbero avere un effetto negativo sull’economia, senza influire positivamente sull’inflazione: andando a causare una situazione di possibile stagflazione.

Tasso BCE: previsioni

In questo momento il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è al 3,5%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,75% e quello sui depositi presso la banca centrale al 3%. Tutte le persone che stavano per ottenere un mutuo, hanno ricevuto una variazione delle proprie condizioni. 

Va sottolineato che si tratta dell’ultimo aumento fino ad oggi: le previsioni sul tasso BCE sono di ulteriore crescita, come ha dichiarato la stessa Banca nel comunicato di accompagnamento. “Il Consiglio direttivo ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha assunto questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine”. 

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