Euribor, come funziona il parametro per calcolare il tasso dei mutui
Gli interessi dei mutui a tasso variabile vengono calcolati in base all’Euribor: ma che cos’è e come si calcola?
5' di lettura
L’Euribor è un tasso di interesse di riferimento, calcolato facendo una media dei tassi che le principali banche europee applicano negli scambi di liquidità tra loro. È importante perché indica il costo del denaro a breve termine, e ha dei risvolti pratici perché viene utilizzato come parametro per decidere le variazioni degli interessi nei prestiti a tasso variabile, come i mutui ad esempio.
Euribor è l’acronimo della dicitura inglese Euro Inter Bank Offered Rate, che rappresenta il tasso interbancario di offerta in euro.
Mentre il tasso d’interesse ufficiale viene determinato dalle banche centrali (nella zona euro, dalla BCE) per attuare una serie di misure di politica economica monetaria, come il controllo dell’inflazione ad esempio, i privati possono utilizzare altri tassi quando effettuano dei prestiti, anche se dovranno comunque tenere conto di quello generale.
Le banche della zona euro si offrono prestiti non garantiti a breve termine sul mercato interbancario. Questi prestiti sono spesso strutturati come accordi di riacquisto e hanno lo scopo di mantenere stabile la liquidità della banca, oltre ad assicurare che quella in eccesso sia in grado di generare un rendimento. I prestiti possono avere varie scadenze, che per convenzione sono di una, due, tre settimane, un mese, 3 mesi, 6 mesi o 12 mesi.
Di conseguenza, anche il tasso medio non sarà uno solo ma verrà calcolato per ogni periodo di durata del prestito. Pertanto, abbiamo un Euribor 1 mese, un Euribor 3 mesi e un Euribor 6 mesi. Questi sono i principali tassi di riferimento, ma esistono anche quello a un anno e quello a una settimana.
Normalmente, più lunga è la durata del prestito, più alto sarà il tasso d’interesse, dato che privarsi del denaro per più tempo viene ricompensato in misura maggiore. Solitamente, l’Euribor viene parametrato su 360 giorni, ma con una semplice proporzione si può calcolare l’Euribor per 365 giorni.
L’Euribor serve come parametro di riferimento per i prestiti tra banca e cittadini: una gamma di prodotti finanziari in euro, come i mutui, i conti di risparmio, i prestiti auto e vari titoli derivati.
L’andamento dell'Euribor è importante per contrattare il mutuo, soprattutto quando scegli un mutuo ipotecario a tasso variabile. In questo caso, infatti, si dovranno stabilire vari parametri: la cedola (per esempio semestrale), il tipo di tasso Euribor (di solito 1, 3 o 6 mesi) e lo spread mutuo, che rappresenta il surplus o commissione della banca.
Ti stai chiedendo da cosa dipende l’Euribor? Questo valore è ottenuto dalla media dei tassi interbancari. A questo panel non partecipano tutte le banche, ma solo quelle che gestiscono il maggior volume di transazioni delle principali nazioni dell’eurozona, più una banca inglese (la Barclays attualmente). L’Italia è rappresentata da Intesa Sanpaolo e UniCredit. Il panel può cambiare e al momento è composto da 18 banche: Belfius (Belgio), BNP Paribas (Francia), Crédit Agricole sa (Francia), HSBC Francia (Francia), Natixis / BPCE (Francia), Société Générale (Francia), Deutsche Bank (Germania), DZ Bank (Germania), Intesa Sanpaolo (Italia), UniCredit (Italia), Banque et Caisse d'Épargne de l'État (Lussemburgo), ING Bank (Paesi Bassi), Caixa Geral De Depósitos (Portogallo), Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Spagna), Banco Santander (Spagna), CECABANK (Spagna), CaixaBank (Spagna), Barclays (Gran Bretagna).L’Euribor si calcola ogni giorno, ma come funziona il procedimento? Entro le 11 del mattino le banche comunicano i dati alla European Banking Federation (EBF): è importante sottolineare che la comunicazione è volontaria, non obbligatoria, e che se non viene effettuata da almeno 12 istituti di credito, quel giorno specifico l’Euribor non viene calcolato. Per ogni scadenza di Euribor, l’EBF effettua un calcolo della media, durante il quale vengono esclusi i valori estremi: viene infatti rimosso il 15% dei tassi più alti e più bassi.
Quando il valore dei tassi d’interesse fissati dalle banche centrali diminuisce, i tassi applicati dagli istituti di credito per il prestito interbancario possono ridursi e, di conseguenza, anche l’Euribor. Dalla metà degli anni ’10 si è avuto addirittura un periodo di Euribor negativo, cioè sotto lo zero, e questo ha comportato un vantaggio per le famiglie che pagavano un mutuo a tasso variabile. Questo però non è stato un vantaggio notevole in alcuni casi: in molti contratti di mutuo è presente una clausola “floor”, cioè una soglia minima sotto la quale non si può scendere. Anche quando la clausola floor non era presente, molte banche calcolavano la propria commissione (spread) da aggiungere al tasso di interesse, a partire da zero e non dal valore negativo. Per questo, alcune banche hanno ricevuto diversi richiami dalla Banca d’Italia, e nel 2020 sono state condannate a restituire le somme percepite indebitamente. Solo a partire da agosto 2022 l’Euribor è tornato sopra lo zero.
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