Recessione economica: cos’è e come affrontarla
Scopri il significato di recessione, le cause della crisi e l’andamento dei cicli in economia.
5' di lettura
La recessione economica è una fase in cui si verifica un calo generale dell'attività economica. Le recessioni avvengono quando c'è un calo diffuso della domanda, cosa che può essere innescata da vari eventi: una crisi finanziaria, un calo degli scambi con l’estero, una forte diminuzione dell'offerta, lo scoppio di una bolla economica o un disastro naturale dalla portata globale, come una pandemia ad esempio.
Il significato di recessione è strettamente collegato al PIL, il Prodotto Interno Lordo di una nazione, che misura lo stato di salute di una intera economia. Il PIL, però, è fondamentale per stabilire con precisione che cos’è la recessione.
Una prima definizione di recessione è relativa alla diminuzione del PIL per due trimestri consecutivi: questa è la cosiddetta recessione tecnica, che avviene quando l'economia si contrae per sei mesi o più.
La recessione economica può essere qualcosa di più esteso: negli Stati Uniti, il National Bureau of Economic Research (NBER), che ha il compito di giudicare le date di inizio e fine delle recessioni, la definisce come un "significativo calo dell'attività economica diffusa in tutta l'economia", che dura diversi mesi, come si evince dai dati per PIL, reddito, occupazione, produzione industriale e vendite. La UE ha adottato una definizione simile. A volte, si parla anche di livelli dell’attività produttiva inferiori a quelli che potrebbero essere raggiunti utilizzando in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione (PIL potenziale).
Durante una recessione, i tassi di disoccupazione aumentano, i salari possono ristagnare e le persone di solito hanno meno soldi da spendere. Questi fattori significano che c'è meno domanda di beni e servizi, di conseguenza si assiste a una diminuzione dei prezzi (la cosiddetta deflazione) che può danneggiare ulteriormente l'economia.
Quali sono le cause della recessione? Le recessioni possono essere provocate da diversi avvenimenti:
Diminuzione della spesa dei consumatori. In altre parole, quando le persone hanno meno soldi da spendere e acquistano un numero inferiore di beni e servizi. Questa diminuzione della domanda può portare a una riduzione della produzione delle imprese, che porta a licenziamenti e aumento della disoccupazione.
Aumento dei costi aziendali. Le aziende possono essere costrette ad aumentare i prezzi per compensare costi più elevati, come il costo dei materiali o della manodopera. Questo può portare all'inflazione e alla diminuzione della spesa dei consumatori.
Diminuzione dei prestiti. Quando le banche hanno difficoltà nell’effettuare prestiti e le imprese sono costrette a diminuire gli investimenti. Questo può portare a una diminuzione della crescita economica.
Crisi in Borsa. Una diminuzione dei prezzi delle azioni può contribuire a un ambiente recessivo riducendo la ricchezza degli individui e delle imprese. Ciò può portare a una riduzione della spesa e degli investimenti, rallentando ulteriormente l’economia.
Nella maggior parte dei casi, le crisi recessive sono relativamente brevi. In media, le recessioni durano circa 10 mesi. Solitamente l'economia di un paese si riprende, superando la situazione che si era venuta a creare prima dell'inizio del declino economico: in questi casi, si parla di rimbalzo.
Sotto questo punto di vista, la recessione rappresenta una delle quattro fasi del ciclo economico: prosperità, recessione, depressione (stagnazione dell’economia) e ripresa.
Esistono vari tipi o forme di recessione: delle vere e proprie curve che possono essere di diversa natura a seconda di come si comporta l’economia. Nel corso del ‘900 si sono verificate contrazioni a forma di V, brevi e acute, seguite da un recupero rapido e prolungato. Poi ci sono le recessioni a forma di U (crollo prolungato, con una fase depressiva centrale più lunga, come la recessione del Giappone nel 1993-1994) e quelle a forma di W, caratterizzate da un crollo, una ripresa e un secondo crollo (solitamente più pesante). Infine, esiste la recessione a L, rappresentata da un prolungato periodo di depressione dopo il crollo iniziale
Una delle recessioni più recenti è quella del 2007-2008, causata dalla crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti che si è riflessa su tutta l’economia mondiale. In America, in Europa, in Italia e un po’ in tutto il mondo la crisi è stata forte e prolungata, tanto che si è parlato di grande recessione.
Questa non va confusa con la grande depressione, che rappresenta un periodo molto più lungo e grave, che ha affossato l’economia statunitense per un decennio, dal 1929 al 1939: nel periodo peggiore il PIL calò del 46% e molte famiglie furono ridotte in condizioni di povertà estrema.
L'inflazione e la recessione sono fenomeni economici molto diversi, ma strettamente collegati. Di solito non avvengono nello stesso momento, ma si susseguono, dato che l’inflazione rappresenta una caratteristica della fase di crescita dell’economia.
I tassi di inflazione elevati, però, possono indicare una recessione imminente, poiché le aziende reagiscono ai costi elevati riducendo la produzione e aumentando i prezzi. Inoltre, quando le banche centrali intervengono per frenare l'inflazione aumentando i tassi d’interesse, la recessione può diventare un fenomeno imminente.
Infine, esiste una situazione particolare, che unisce le due caratteristiche peggiori di questi due fenomeni: la crescita dei prezzi, alla quale non corrisponde un miglioramento dell’economia, e una fase piatta (stagnazione). Questa condizione è chiamata stagflazione, chiamata così proprio dall’unione dei due nomi.
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