Strategie e fondi di investimento: come iniziare

Il mercato finanziario è pieno di insidie e rischi da considerare per proteggere il proprio capitale. Ecco una guida completa sulle strategie di investimento e di trading per iniziare nel modo giusto!

10' di lettura

Il mondo dei mercati finanziari è ormai accessibile da qualsiasi tipo di utente, dal grande investitore esperto e con anni di esperienza alle spalle, fino al piccolo risparmiatore che vuole puntare su qualche asset di suo interesse nel lungo periodo.

Di conseguenza, è molto più facile adattare le strategie di trading ai mercati, in quanto tutto è disponibile sotto forma di app direttamente accessibile dallo smartphone. Si può passare dal mercato azionario al mercato degli ETF e dei fondi di investimento, fino ad arrivare al mercato del forex e delle criptovalute in una manciata di click.

Tuttavia, la vasta gamma di possibilità messe a disposizione degli utenti rende difficile capire quali strategie di trading adottare e su quali tipi di investimento concentrarsi, mettendo a rischio il proprio capitale.

Per fare chiarezza, in questa guida ti spiegheremo quali sono i tipi di investimenti più diffusi e come iniziare delineando una strategia efficace. Prima, però, cerchiamo di capire il concetto di trading e investimento. 

Trading e investimento: analogie e differenze

I termini “trading” e “investimento” possono sembrare molto simili, in quanto entrambi si riferiscono al mondo dei mercati finanziari. Tuttavia, ci sono alcune piccole differenze che distinguono un concetto dall’altro, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi dell’investitore e il livello di rischio correlato.

Generalmente, con il termine “trading” si indica lo scambio di asset nel breve o medio termine, con l’obiettivo di generare un profitto sfruttando gli andamenti di mercato. Un trader, quindi, può puntare sul rialzo o ribasso dei prezzi, incrementando il proprio capitale tramite strategie generalmente speculative.

Ad esempio, l’utente può aprire una cosiddetta posizione “short” su un determinato asset e vendere in vista di un calo del prezzo. Se il prezzo scende, l’utente acquisterà nuovamente l’asset a un prezzo inferiore e otterrà un profitto. Le dinamiche sono le stesse con le posizioni “long”, tramite le quali l’utente ottiene un profitto se il prezzo finale dell’asset è più alto del prezzo d’acquisto.

Questo implica strategie di investimento articolate e più impegnative, in quanto bisogna monitorare attivamente i mercati per individuare punti d’entrata e uscita ottimali.

Dall’altro lato, il concetto di “investimento” prevede generalmente l’acquisto di un asset o la partecipazione a fondi comuni di investimento, con l’obiettivo di ottenere profitti nel lungo termine.

L’utente, di solito, compra piccole frazioni di asset nel tempo in modo da mediare il prezzo di acquisto, sfruttando eventuali crash di mercato o fasi di stallo. Quando l’utente è soddisfatto e ha raggiunto il proprio obiettivo, può vendere l’asset ottenendo i ricavi provenienti dal suo Piano di Accumulo (PAC). 

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Tipi di investimento: quali sono i più comuni?

Come già accennato, quando si parla di investimento ci si riferisce solitamente a strategie orientate nel lungo periodo. 

In questo senso, i trader sono propensi a investire in asset appartenenti al mercato azionario e al mercato del forex, o alla compravendita di criptovalute, in quanto più volatili e adatti alle strategie di breve periodo come lo Scalping o lo Swing Trading.

Dall’altro lato, chi elabora strategie di investimento nel lungo termine è solito investire in asset come:

  • Fondi Comuni di Investimento: fondi a gestione attiva o passiva che raccolgono denaro da diversi investitori puntando su una vasta gamma di strumenti finanziari come azioni e obbligazioni. Essendo gestiti da professionisti, consentono di creare un portfolio di investimenti diversificato riducendo al contempo il livello di rischio;
  • ETF (Exchange-Traded Fund): gli ETF sono simili ai fondi comuni, ma vengono negoziati in borsa come azioni, risultando più liquidi, economici e accessibili;
  • Commodities: le commodities, o materie prime, consentono di investire in mercati come quello dell’oro, del petrolio e del grano, puntando su asset reali e riserve di valore da conservare nel tempo;
  • Mercato immobiliare: il mercato degli immobili è uno dei più famosi di sempre, e offre possibilità di investimento nel lungo periodo, soprattutto grazie alla crescita esponenziale degli affitti brevi e degli appartamenti condivisi dagli studenti;
  • Obbligazioni: le obbligazioni sono titoli di debito emessi da soggetti pubblici o enti privati, a cui è possibile prestare del denaro in cambio di un ritorno con interessi, sia a tasso fisso che a tasso variabile, oltre alla restituzione del capitale a scadenza.

Chiaramente, anche la partecipazione a fondi comuni di investimento e l’acquisto di asset meno volatili implica un rischio, motivo per cui è sempre bene essere preparati e valutare tutte le opportunità disponibili, delineando una strategia chiara e precisa.

Investimenti diversificati: fondi di investimento, ETF e asset conservativi

Chi non ama il rischio e vuole creare un programma di risparmio per il lungo periodo, può optare per la partecipazione in fondi comuni di investimento. Questi, essendo gestiti da professionisti, permettono di investire in una determinata categoria di asset, che può variare a seconda di elementi come il settore di riferimento, il paese di riferimento e tanti altri fattori.

Lo stesso vale per gli ETF, ovvero strumenti simili ai fondi di investimento che, però, possono essere scambiati sfruttando un elevato tasso di liquidità. Questo è possibile in quanto gli ETF sono quotati in borsa e, di conseguenza, possono essere comprati e venduti tramite un semplice exchange o broker.

In alternativa, se si vuole riequilibrare il proprio portfolio di investimento puntando su asset a basso rischio per avere un profitto minimo ma quasi garantito, è possibile sfruttare i conti deposito con tassi d’interesse fissi e variabili.

Altri tipi di investimento simili sono i BTP, o buoni del tesoro, che permettono di ricevere l’intero valore nominale della partecipazione più un premio aggiuntivo, che viene corrisposto alla scadenza prefissata. 

Infine, una possibilità interessante per i lavoratori dipendenti è la partecipazione a fondi di investimento meglio conosciuti come fondi pensione, che permettono di accantonare elementi reddituali come il TFR accedendo a contributi aggiuntivi e tassazioni agevolate.

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Strategie di trading: quali sono le più diffuse?

Per muoversi all’interno dei mercati finanziari, è possibile attuare diverse strategie a seconda della propria propensione al rischio e delle proprie competenze. 

Difatti, alcune strategie sono considerate a basso rischio in quanto non implicano l’utilizzo di strumenti altamente speculativi, mentre altre possono essere considerate ad alto rischio sia perché si attuano nel brevissimo termine sia perché implicano l’uso di strumenti come la leva finanziaria.

Ecco una panoramica delle strategie di trading più diffuse.

Day Trading

Il Day Trading prevede l'acquisto e la vendita di asset finanziari nell'arco della stessa giornata di contrattazione, la cui durata può variare in base al tipo di mercato di riferimento. Solitamente, le attività vengono comprate e vendute entro un massimo di 24 ore, con l’obiettivo di sfruttare le fluttuazioni di prezzo a breve termine, chiudendo le posizioni prima della fine della giornata. 

Questo evita di subire fluttuazioni durante gli orari notturni, cercando di minimizzare le perdite quando non si possono monitorare i mercati. Ciò, però, implica spesso l’utilizzo della leva finanziaria, che aumenta il potenziale profitto ottenibile ma, allo stesso tempo, il rischio correlato.

Swing Trading

Lo Swing Trading è una sorta di variante del Day Trading, che si svolge però nell’arco di più giornate con l’obiettivo di ridurre leggermente il rischio. Questa strategia implica l’apertura di posizioni nel breve termine, che, però, non vengono chiuse in giornata, rimanendo aperte per diversi giorni o un paio di settimane.

I trader sono soliti utilizzare indicatori tecnici e analizzare i grafici su più time-frame, in modo da individuare un punto di uscita ottimale. In questo modo, è possibile ridurre l’eventuale leva finanziaria minimizzando il rischio, puntando piuttosto ad un rialzo o ribasso considerevole del prezzo. 

Position Trading

I trader che non vogliono operare nel breve o medio termine, ma puntano a qualcosa di più “tranquillo” su cui operare nel lungo termine, usano solitamente la strategia del Position Trading.

Questa strategia di trading si concentra maggiormente sui trend e sulle tendenze nel lungo periodo, estendendosi per settimane, mesi o anni a seconda degli obiettivi prefissati dal trader e degli andamenti di mercato.

In altri termini, il trader analizza i grafici da un punto di vista “macro”, prendendo come riferimento anche le performance passate e cercando di individuare i vari cicli di mercato. Quando viene individuato un punto di entrata o un range di prezzo favorevole, il trader inizia ad accumulare capitale.

In seguito, quando si sta per raggiungere il punto più alto del prezzo o quando si raggiunge il livello di prezzo desiderato, il trader inizia a ottenere profitto cercando di ricavare il più possibile dalla propria posizione.

Questa strategia è generalmente meno rischiosa, ma richiede ottime competenze in analisi tecnica e la comprensione di fattori macroeconomici e cicli di mercato, nonché una buona resistenza psicologica alle fluttuazioni di prezzo nel breve e medio periodo. 

Trading Algoritmico

Il Trading Algoritmico, noto anche come trading automatizzato, è una strategia di trading che si avvale dell'uso di sofisticati programmi informatici e algoritmi per condurre operazioni senza l’intervento manuale dell’utente. 

I software sono progettati per effettuare operazioni di base secondo una serie di regole e parametri impostati dal trader stesso. 

Questo permette, ad esempio, di acquistare all’interno di un range di prezzo e vendere quando l’asset raggiunge un range di prezzo più alto, con la possibilità di diminuire o aumentare i livelli di acquisto e vendita al variare delle condizioni di mercato.

Si possono anche effettuare backtesting per testare in anticipo le proprie strategie basandosi sulle performance passate, così da capire se le impostazioni sono potenzialmente corrette. 

Chiaramente, l’uso di un software automatico non garantisce alcun profitto, in quanto tutto dipenderà sempre dalle condizioni di mercato, che vanno monitorate attivamente anche se si sta utilizzando un bot. 

Scalping Trading

Lo Scalping Trading è una strategia di trading che viene attuata nel brevissimo termine sfruttando fluttuazioni di mercato repentine e rilevanti, utilizzando spesso la leva finanziaria per moltiplicare il livello di rischio e il potenziale profitto ottenibile.

Chiaramente, si tratta di una strategia da attuare solamente dopo aver sviluppato un certo livello di competenze nei mercati e una buona dose di propensione al rischio. D’altronde, basta un inversione del prezzo per far perdere tutti i profitti ottenuti, motivo per cui bisogna operare con cautela e con piccole porzioni di capitale.

Come creare una strategia di investimento

Il trading e l’investimento implicano la conoscenza di numerosi elementi appartenenti al mondo finanziario, spesso poco conosciuto e complicato da comprendere. Inoltre, sono necessari una buona propensione al rischio e un buon livello di sopportazione delle perdite, soprattutto se si attua una strategia di investimento nel lungo periodo.

Ecco una serie di step che puoi seguire per delineare la tua strategia:

  • fissa degli obiettivi: definisci i tuoi obiettivi finanziari nel breve, medio e lungo periodo. Vuoi accumulare denaro in vista della pensione o vuoi realizzare un progetto il prima possibile?
  • propensione al rischio: definiti gli obiettivi, dovrai individuare la tua tolleranza al rischio. Tutto dipenderà anche in base al budget che hai a disposizione e dalla quantità di capitale che puoi permetterti di perdere;
  • diversificazione: dovrai decidere, una volta individuata la tua propensione al rischio, quanto diversificare il tuo portfolio investimenti e su che tipo di asset investire. Una scelta saggia potrebbe essere quella di riequilibrare il portafoglio con asset meno e più volatili, in modo da esporsi a mercati non correlati tra loro;
  • ricerca e analisi: gli asset vanno scelti solo dopo aver fatto le dovute ricerche sulle relative aziende e progetti, soprattutto se si opera nel mercato azionario. Nel caso dei fondi di investimento e delle obbligazioni, si possono analizzare le performance e le entità che dovranno pagare il debito;
  • sviluppo della strategia e allocazione: selezionati gli asset e deciso il capitale da investire, bisogna allocare i fondi in proporzione ai propri obiettivi. Se vuoi un portfolio più volatile, punterai sicuramente sull’azionario o sulle criptovalute, mentre se la tua tolleranza al rischio è inferiore puoi puntare su attività come ETF e fondi di investimento;
  • monitoraggio e adattamento della strategia: una volta dentro il mercato, dovrai monitorare le tue posizioni attivamente, impostando avvisi sui prezzi e configurando punti di entrata e di uscita, in modo da prendere profitto all’occorrenza e minimizzare le perdite. 

Inoltre, è bene ricordare di chiarire la propria posizione fiscale in modo da essere in regola con le normative in vigore. In Italia, a seconda delle proprie attività e partecipazioni, sono previste tasse che vanno dal 12,5% al 26%. In questo senso, è consigliabile rivolgersi al proprio commercialista in modo da evitare eventuali errori o problemi in fase di dichiarazione.

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