Visto per nomadi digitali in Italia: come funziona e come richiederlo

Il visto per nomadi digitali in Italia è sempre più richiesto tra gli expat che vogliono vivere nel nostro Paese. In questa guida ti spieghiamo come funziona e quali sono le mete più gettonate.
7' di lettura
Il lavoro da remoto in Italia si sta diffondendo sempre di più, e insieme ad esso la quantità di nomadi digitali che ha la possibilità di lavorare da casa godendosi paesaggi e panorami che solo il nostro paese sa offrire.  Inoltre, dal 2022 è in atto un’iniziativa per richiedere il visto per nomadi digitali, ovvero un documento che consente ai lavoratori stranieri di soggiornare in Italia lavorando da remoto. Come accade in altri paesi, il cittadino deve soddisfare determinati requisiti per richiederlo, tra cui appunto quello di lavorare in smart-working.  Dato che le regole variano a seconda del paese di riferimento, in questa guida ti spiegheremo come funziona il visto per nomadi digitali in Italia e come è possibile richiederlo. 

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L’Italia ha un visto per nomadi digitali?

Come già anticipato, il visto per nomadi digitali in Italia è stato introdotto nel 2022, precisamente tramite il Decreto Legge n.4 del 27 Gennaio. Questo decreto è stato convertito in legge nel mese di marzo, dopo aver subito alcune modifiche.  Per questo motivo, è possibile soggiornare nel nostro paese per un periodo prolungato rispetto a quello previsto dal classico visto per turisti. Tuttavia, ad oggi non è ancora possibile fare richiesta per il visto, in quanto il Ministero dell’Interno non ha emanato regole specifiche per la domanda. Nel frattempo, però, sono state definite le regole di ammissibilità per il visto e i criteri da rispettare per ottenerlo una volta che saranno emanate le regole relative alle modalità di richiesta.

Requisiti per richiedere un visto per nomadi digitali in Italia

Anche se i cittadini esteri non possono ancora fare domanda per lavorare da remoto in Italia, i requisiti del Governo sono già stati stabiliti. Per soggiornare e vivere da nomadi digitali in Italia, bisogna:
  • Essere cittadini Extra-UE o provenire da un paese che non rientra nell’Area Economica Europea
  • Essere un professionista con documenti che attestano la propria posizione di smart-worker (dipendente di azienda estera o freelance)
Inoltre, ci teniamo a specificare che bisogna disporre di un’assicurazione sanitaria che possa coprire eventuali malattie e problemi di salute. A ciò si aggiunge il fatto che, una volta in Italia, bisogna rispettare le disposizioni in materia fiscale e le regole sulla tassazione.Il nostro consiglio è quello di confrontarsi con un commercialista, soprattutto se si appartiene alla categoria dei lavoratori autonomi.

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Reddito e durata del soggiorno

Oltre ai requisiti sopracitati, sono richiesti dei requisiti reddituali da rispettare per poter ottenere il visto. I cittadini Extra-UE che hanno intenzione di soggiornare in Italia per lavorare in smart-working devono dimostrare un reddito annuale lordo di almeno 8.500 Є in riferimento all’anno precedente, o comunque un reddito di egual misura previsto dal contratto di lavoro con l’azienda estera o dai clienti provenienti dall’attività imprenditoriale. Inoltre, bisogna non avere precedenti penali e possedere la documentazione attestante la propria posizione economica, che deve consentire la possibilità di vivere dignitosamente all’interno del territorio.  Per quanto riguarda la durata del visto, invece, non sono chiare le specifiche in quanto il programma non è stato ancora pubblicato dal Governo, ma molto probabilmente permetterà il soggiorno fino a 12 mesi. Chiaramente, anche le informazioni reddituali potrebbero cambiare nel tempo, quindi è consigliabile continuare a monitorare le comunicazioni ufficiali del Governo.

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Come ottenere il Digital Nomad Visa in Italia

Le modalità di ottenimento del visto sono molto semplici, in quanto le procedure burocratiche sono più veloci rispetto all’ottenimento del classico visto per lavoratori, che richiede solitamente diverse documentazioni più il nulla osta da parte del Ministero del Lavoro del paese di origine. Per il Digital Nomad Visa in Italia, infatti, molto probabilmente verranno richieste le classiche procedure usate già da altri paesi, ovvero la compilazione del modulo, la richiesta di un appuntamento e la copia dei documenti richiesti in fase di domanda. Come già anticipato, inoltre, bisognerà richiedere un’assicurazione sanitaria per tutelarsi in caso di problemi di salute. Nel frattempo, chi non vuole aspettare il rilascio ufficiale del Digital Nomad Visa o in alternativa vuole trasferirsi e cercare lavoro in Italia, può richiedere un permesso di soggiorno per lavoratori esteri. Una volta ottenuto il permesso e soddisfatti tutti i requisiti, è possibile richiedere la cittadinanza italiana in modo da godere degli stessi diritti dei cittadini del territorio. 

Vantaggi e svantaggi per i nomadi digitali in Italia

Uno dei principali vantaggi del Digital Nomad Visa italiano è il fatto che, grazie all’articolo 6-quinquies del Decreto-legge 4/2022 (diventato poi Legge 25 del 28 marzo 2022), non è necessario richiedere nessuna autorizzazione dal Ministero del Lavoro del proprio paese, semplificando quindi il processo di richiesta. Inoltre, alcune delle caratteristiche più apprezzate dai cittadini esteri sono le seguenti:
  • Clima mediterraneo e piacevole rispetto ad altre zone d’Europa
  • Possibilità di spostarsi dal sud al nord e viceversa a seconda delle stagioni
  • Cultura del cibo tra le più rinomate in tutto il mondo, con tantissimi prodotti tipici e a chilometro zero
  • Paesaggi variegati, dalla montagna alla collina, fino alle spiagge cristalline e incontaminate di alcune località marittime
  • Buona connessione Internet e possibilità di navigare in 5G
  • Costo della vita inferiore rispetto ad altri paesi europei
Tuttavia, alcuni cittadini stranieri che decidono di trasferirsi in Italia potrebbero lamentarsi riguardo il sistema di tassazione e l’efficienza di alcuni servizi, come quello dei trasporti che in alcune città meno popolate non è molto sviluppato. Ad ogni modo, la cultura italiana e la possibilità di vivere nel bel paese, lontano dai grattacieli delle grandi città metropolitane, è uno dei motivi principali per cui gli expat si trasferiscono in Italia.

Tasse per nomadi digitali in Italia

In vista del tuo prossimo viaggio in Italia per lavorare completamente da remoto, è importante ricordare che dovrai pagare le tasse secondo il regime fiscale italiano.I professionisti che decidono di lavorare come freelance da expat in Italia, però, possono accedere al regime forfettario, che consente di pagare solamente il 5% sul fatturato, a cui poi andranno aggiunti i contributi INPS a seconda del proprio codice ATECO.

Destinazioni e consigli utili per il trasferimento in Italia

Adesso che hai tutto pronto per il tuo viaggio non ti resta che scegliere una destinazione italiana. Uno dei principali elementi da tenere in considerazione è che l’affitto in Italia può variare moltissimo a seconda della città di riferimento. In grandi città come Milano, Roma e Firenze gli affitti possono arrivare a superare i 500 o 600 Є per una stanza (anche più di 1.000 € per un monolocale), mentre al Sud i costi sono decisamente inferiori.Tra le destinazioni più gettonate ci sono:
  • Firenze e Roma se si vuole vivere in città piene di storia e arte, dei veri e propri musei a cielo aperto
  • Milano e Bologna per chi ama la movida e vuole vivere in una città in cui poter fare coworking insieme ad altri nomadi digitali
  • Palermo e Napoli per chi vuole godersi arte, mare e natura, ma anche alcune delle prelibatezze culinarie più apprezzate del territorio
Esistono altre città molto gettonate dagli expat, come Torino ad esempio, che rappresenta una via di mezzo tra Nord e Sud in termini di costo della vita, e offre al contempo tantissime attrazioni, paesaggi unici e svariate opere d’arte da visitare. In più, anche a Torino sono presenti numerosi locali in cui poter lavorare in smart-working e conoscere nuove persone. 

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