Come trovare lavoro in Italia se sei straniero

Cittadini europei o extracomunitari, studenti o lavoratori: in Italia la ricerca di lavoro è sottoposta a regole scritte e non scritte, ecco come orientarsi.
10' di lettura
Trovare lavoro in Italia non è facile, ma non è neanche impossibile. Se sei straniero, paradossalmente cercare lavoro in certi settori potrebbe essere addirittura semplice.  Che tu sia uno studente che ha completato il corso di studi in Italia e si affaccia sul mercato del lavoro, o un expat che è arrivato qui con il resto della famiglia, o una persona che si è trasferita qui per amore (di un italiano, un’italiana…o proprio dell’Italia), ecco quello che devi sapere tra leggi, regole e opportunità.

Cercare lavoro in Italia per stranieri: i requisiti legali

Se ti trasferisci in Italia per motivi di lavoro, ci sono alcuni requisiti legali da rispettare e documenti che devi avere. Come abbiamo visto per il permesso di soggiorno, però, c’è una grande differenza tra cittadini UE e stranieri extracomunitari.

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Lavorare in Italia per cittadini UE

I cittadini dell'Unione Europea per lavorare in Italia non devono fare molto in più rispetto a un cittadino italiano: se vieni da un paese UE infatti hai diritto a soggiornare e circolare nel nostro Paese potendo svolgere qualsiasi genere di attività lavorativa, subordinata o autonoma, senza alcuna differenza rispetto alle condizioni applicate per i cittadini italiani. Devi però avere un documento d’identità (carta d'identità valida per l’espatrio o passaporto) e il codice fiscale italiano (che devi richiedere). Ci sono alcuni lavori particolari per cui è richiesto il requisito della cittadinanza, ma per il resto non c’è grossa differenza rispetto agli italiani.

Lavoratori extracomunitari in Italia, cosa serve

Per gli extracomunitari lavorare in Italia è un po’ più complicato, ma ci sono delle strade. Se sei straniero non UE già in Italia, devi avere un visto regolare e un permesso di soggiorno che ti abilitino al lavoro. I tipi di permesso che consentono di lavorare in Italia sono quelli per: 
  • Lavoro subordinato
  • Lavoro stagionale e lavoro stagionale pluriennale
  • Lavoro “fuori quota”
  • Attività sportiva
  • Lavoro artistico
  • Ricerca scientifica
  • Vacanze lavoro
  • Attesa di occupazione
  • Lavoro autonomo
  • Motivi familiari
  • Assistenza o integrazione di minori
  • Affidamento o tutela
  • Protezione temporanea per motivi umanitari
  • Motivi umanitari per protezione sociale, asilo politico o protezione internazionale
  • Apolidia
  • Protezione sussidiaria
  • Studio, tirocinio e formazione professionale 
Al contrario, non può lavorare in Italia il cittadino straniero che ha un permesso di soggiorno per: cure mediche, turismo, motivi religiosi, affari o giustizia. Se invece risiedi all’estero e devi entrare in Italia per lavorare, sappi che l’ingresso nel territorio italiano per motivi di lavoro subordinato (anche stagionale) e di lavoro autonomo è possibile solo nell’ambito delle quote massime d’ingresso annualmente stabilite dagli appositi decreti di programmazione dei flussi di ingresso per motivi di lavoro. Ci vuole poi l’invio da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, della richiesta di nulla osta per l’assunzione di un lavoratore extracomunitario, entro la data prevista per la presentazione delle domande nell’anzidetto decreto flussi

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Trovare lavoro in Italia: i lavori più richiesti dalle aziende

Trovare lavoro in Italia, come abbiamo detto, non è facile neanche per un italiano. Un mercato del lavoro poco flessibile e le crisi economiche che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni, hanno reso per chi pratica certi mestieri la ricerca di un impiego una vera frustrazione. Ma come al solito, dipende molto dai propri obiettivi e dalla preparazione: ci sono lavori più cercati in Italia e altri meno. Troverai lavoro più facilmente se sei un giovane alla ricerca di prime esperienze in qualsiasi campo, oppure un professionista molto qualificato. 

Lavori temporanei, stagionali e “lavoretti” in Italia

Se sei un giovane studente che vuole tirare su un extra, puoi considerare l’opportunità di un lavoro temporaneo o stagionale, anche al di fuori del tuo ambito di specializzazione: i cosiddetti “lavoretti”. Per esempio nell’agricoltura, dove a seconda del periodo dell’anno potrai trovarti a raccogliere verdura, vendemmiare, o partecipare alla raccolta delle mele in Trentino o delle olive dalla Liguria alla Puglia, dalla Toscana alla Campania. L'Italia poi è un paese dall'alta vocazione turistica, nonché famosa in tutto il mondo per la sua tradizione gastronomica: per cui nel turismo e nella ristorazione, soprattutto d’estate, ma anche d’inverno nelle località sciistiche, la ricerca di giovani volenterosi è alta. Dovrai adattarti a orari e ritmi di lavoro stressanti, ma tanto dura solo qualche mese. Considera poi che in Italia la conoscenza dell’inglese e delle lingue straniere in generale non è molto diffusa, quindi se vieni dall’estero parti avvantaggiato proprio nei settori in cui si ha a che fare con molti stranieri come quello del turismo e del food. Infine un ambito in cui in Italia c’è sempre richiesta di lavoro è quello degli agenti e rappresentanti di vendita. Certo, in questo caso la lingua può essere un fattore a tuo svantaggio, ma se sei da qualche anno in Italia la strada sarà spianata.

Lavori per professionisti da trovare in Italia

Passiamo a lavori per cui è necessaria una preparazione specifica: i professionisti che cercano lavoro in Italia se la passano più o meno bene a seconda dei settori. Nell’ambito medico e delle cure, per esempio, c’è sempre richiesta: non solo di medici (anche se ha fatto notizia il caso dei 500 dottori chiamati da Cuba in Calabria) ma anche e soprattutto di infermieri, fisioterapisti e simili. Informati sulla validità o la possibilità di convertire il tuo titolo di studio in Italia. C’è domanda anche di ingegneri, in particolare edili ma non solo. Chiaramente le startup e molte aziende hanno bisogno di informatici con varie specializzazioni: queste professionalità tecniche e scientifiche sono accessibili agli stranieri più di altre per le quali la barriera linguistica è un ostacolo maggiore.  Dove la lingua invece è un vantaggio è nell’insegnamento: non parliamo tanto di scuola pubblica, per entrare nella quale il procedimento è lungo e complesso, ma di scuole private e di altri canali dove i parlanti madrelingua sono sempre ben accetti, e anzi cercati e desiderati. Non solo per l’inglese, ma anche per altri idiomi, dal tedesco al cinese, la cui importanza si sta diffondendo e viene riconosciuta anche in Italia.

Dove trasferirsi in Italia per trovare lavoro

Se arrivi in Italia e puoi scegliere la meta, dovrai stare attento anche a dove trasferirti per trovare lavoro. Ovviamente anche qui dipende molto dal settore, però diciamo che non si sbaglia mai mettendo in cima una metropoli europea come Milano, e altre città del centro nord come Torino, Bologna, Bergamo o Firenze. In seconda battuta, troviamo poi Napoli e Bari. Se invece preferisci centri abitati più piccoli, andranno bene certe realtà di provincia come Treviso, Vicenza, Cuneo, Macerata, Modena e Varese.

Dove cercare lavoro in Italia: i migliori siti internet

I posti dove cercare lavoro in Italia, cioè i canali per trovare offerte, sono vari ma non tutti funzionano allo stesso modo. Le vie istituzionali come i Centri per l’impiego (ex collocamento) sono in via di ridefinizione e ancora devono trovare una loro modalità. Funzionano un po’ meglio, soprattutto per i ragazzi e i lavori da loro preferiti, i vari punti Informagiovani. Ovviamente la via maestra passa per il web, e quindi è giusto elencare vari siti internet per trovare lavoro, italiani o internazionali: Infojobs è uno dei più grandi siti di ricerca di lavoro in Italia. Linkedin è ormai una piattaforma social efficace e conosciuta. Bakeca ti aiuta a offrire o cercare lavoro, casa, auto, servizi e prodotti. Kijiji, parte del gruppo Ebay, elenca varie offerte di lavoro, prodotti, servizi, corsi e tanto altro. E poi Jobbydoo.it, Lavoroteca,  OptionCarriere, Monster.it, Indeed.com, Jobrapido.com, CareerJet.it, EuroJobs.it, Job Meeting e infine lo specialistico Job in Tourism

Contratti di lavoro in Italia: i tipi

Infine, un occhio al diritto: nell’ordinamento italiano sono previsti vari tipi di contratto, che indipendentemente dall’origine nazionale del lavoratore (italiano o expat) si applicano sul suolo nazionale.

Contratto a tempo indeterminato

Il contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e durata indeterminata è la forma principale sia da un punto di vista della diffusione sia dal punto di vista concettuale. Nel corso degli ultimi anni comunque le leggi sono cambiate molto, seguendo i mutamenti del mercato del lavoro, e il contratto a tempo indeterminato non è più così “intoccabile”, nel senso che è consentito il licenziamento del dipendente in un numero maggiore di casi: questo non vuol dire che sia sempre possibile mandare a casa il lavoratore da un momento all’altro, ma sono state introdotte le cosiddette “tutele crescenti”. In pratica, più dura il rapporto di lavoro più il lavoratore è tutelato dal punto di vista assistenziale, previdenziale e legale. 

Contratto a tempo determinato

La durata massima del contratto a tempo determinato è attualmente fissata a 12 mesi, con possibilità di estensione a 24 mesi ma solo in presenza di alcune specifiche condizioni di necessità.

Contratto a tempo parziale (part-time)

C’è poi il contratto a tempo parziale, o part-time, che può essere di tipo orizzontale, quando il dipendente lavora tutti i giorni per un orario inferiore rispetto all’orario normale giornaliero; di tipo verticale, quando il dipendente lavora a tempo pieno ma solo alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno e di tipo misto.

Contratto di apprendistato

È il contratto volto a fornire al lavoratore le competenze professionali per svolgere il mestiere: perciò solitamente coinvolge i giovani, e ha durata limitata. Ci sono tre tipologie di apprendistato: 
  • Apprendistato per la qualifica e il diploma, per i giovani dai 15 ai 25 anni compiuti
  • Apprendistato professionalizzante, per i giovani dai 18 e i 29 anni compiuti, finalizzato ad apprendere un mestiere o a conseguire una qualifica professionale
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca, finalizzato al conseguimento di titoli di studio universitari e dell’alta formazione, compresi i dottorati di ricerca e il praticantato per accedere agli ordini: anche quest’ultimo era diretto alle persone tra i 18 e i 29 anni ma dal 1° gennaio 2022 è possibile assumere in apprendistato professionalizzante senza limiti di età.

Lavoro intermittente

Nella tipologia definita lavoro intermittente un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo o intermittente secondo le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento alla possibilità di svolgere le prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell’anno.

Somministrazione

La somministrazione avviene quando il contatto tra lavoratore e imprenditore avviene tramite un terzo, un’agenzia. Ci sono quindi tre soggetti coinvolti, il somministratore, l’utilizzatore e il somministrato, e due contratti: il contratto commerciale di somministrazione, concluso tra somministratore e utilizzatore, e che ha natura commerciale e può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato; e il contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore somministrato, che può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato.

Altri tipi di lavoro

Ci sono infine altri tipi di lavoro o figure ad esso vicine, come il lavoro parasubordinato (il lavoro a progetto non esiste più, è rimasta solo la collaborazione coordinata e continuativa), il lavoro autonomo, le prestazioni occasionali, l’associazione in partecipazione, il contratto di arruolamento, il tirocinio formativo e lo stage.

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