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Tassazione TFR: come si calcola e quando viene pagato

Capire come si calcola il TFR è utile per sapere a quanto ammonta l’importo alla fine del rapporto di lavoro. In questa guida imparerai a calcolare il TFR, quando viene pagato e come viene tassato.

6' di lettura

Il trattamento di fine rapporto, o TFR, è una retribuzione destinata a tutti coloro che lavorano come subordinati, sia nel settore privato che pubblico.

Disciplinata dal 1982, la tassazione del TFR è uno degli argomenti più difficili da chiarire in vista della ricezione dell’ultima busta paga.

Per questo motivo, sapere come calcolare il TFR e quanto è tassato risulta cruciale per evitare inconvenienti o sorprese spiacevoli. In questa guida ti spiegheremo, nel modo più semplice possibile, come si calcola e come funziona la tassazione del trattamento di fine rapporto.

Cos’è il TFR?

L’acronimo “TFR” indica il cosiddetto “trattamento di fine rapporto”, che rappresenta un riconoscimento assegnato a tutti i lavoratori subordinati, che viene aggiunto alla retribuzione di base che il lavoratore matura per ogni mese di lavoro. Nello specifico, si parla di retribuzione differita, ovvero una prestazione economica che viene erogata solamente alla fine del rapporto lavorativo, con l’ultima busta paga.

La prestazione è destinata a qualunque tipo di lavoratore, che sia part-time, full-time, a contratto determinato o indeterminato, purché sia subordinato a un’azienda pubblica o privata. La somma viene infatti accantonata e liquidata al termine del rapporto lavorativo, motivo per cui il TFR viene anche chiamato liquidazione.

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TFR: quando viene pagato

Come già anticipato, il TFR viene pagato al termine del rapporto lavorativo, quindi nel momento in cui il lavoratore smette di prestare servizio per l’azienda o per l’ente pubblico con cui aveva stipulato un contratto.

I motivi della fine di un rapporto lavorativo possono essere diversi, come il licenziamento da parte dell’azienda o del dipendente, o semplicemente il raggiungimento della pensione. A tal proposito, è bene comprendere la tassazione del TFR e le varie possibilità del lavoratore.

Infatti, durante il rapporto lavorativo il dipendente può decidere se mantenere il TFR in azienda, depositarlo in un fondo pensione o, in alcuni casi, richiedere l’anticipo dell’importo. 

Tassazione TFR: come funziona

Abbiamo detto che il trattamento di fine rapporto viene aggiunto alla retribuzione dell’ultima busta paga o viene erogato al termine del rapporto di lavoro. Tuttavia, l’importo è soggetto a una tassazione separata, prendendo in considerazione l’aliquota media durante il periodo della prestazione lavorativa.

Per capire quanto è tassato il TFR, inoltre, bisogna considerare le scelte del lavoratore.

Ad esempio, se il dipendente decide di lasciare l’importo in azienda è prevista una tassazione del 17%, che può superare il 23% nelle società con più di 50 dipendenti, in quanto l’importo viene conferito al Fondo di Tesoreria dell’INPS.

Al contrario, se il lavoratore opta per l’investimento in fondi pensionistici, la tassazione del TFR raggiunge un massimo del 15%. La situazione è invece diversa per chi richiede l’anticipo del TFR, solo dopo aver soddisfatto una serie di condizioni che analizzeremo più avanti.

I lavoratori che richiedono il pagamento anticipato, infatti, saranno soggetti a una tassazione TFR basata sui seguenti valori:

  • Tassazione al 23% se richiesto per acquistare la prima casa
  • Se richiesto per spese mediche, aliquota al 15% meno lo 0,30% ogni anno dopo il 15° anno di servizio, fino a un massimo del 6%
  • Se richiesto per motivi personali, aliquota del 15%, meno lo 0,30% ogni anno dopo il 15° anno di servizio, fino a un massimo del 9%

Vediamo ora i requisiti per richiedere il pagamento anticipato del TFR.

Anticipo TFR: come funziona

L’anticipo del TFR è una pratica che può risultare utile a chi, dopo diversi anni di servizio, ha bisogno di un’elevata somma di denaro in tempi relativamente brevi.

Tuttavia, bisogna aver maturato un minimo di 8 anni di anzianità presso lo stesso ente o azienda per poter richiedere l’anticipo della liquidazione. Inoltre, la somma richiesta non può superare il 70% dell’intero TFR maturato.

In casi di emergenza, il dipendente può anche chiedere il TFR senza una vera e propria ragione (per motivi personali), entro il limite del 30% dell’importo maturato.

Il datore di lavoro però, può decidere di non versare l’anticipo del TFR, soprattutto nel momento in cui a richiederlo è più del 4% dei dipendenti dell’azienda.

Nel caso in cui l’anticipo venga confermato, invece, il lavoratore riceverà il pagamento dell’importo rimanente alla fine del rapporto lavorativo, sottraendo l’ammontare già anticipato.

Come si calcola il TFR

Vediamo ora come calcolare il TFR, in modo da capire quanto si riesce a mettere da parte durante l’anno e decidere se mantenere la liquidazione in azienda, depositarla in un fondo pensionistico o, in caso di necessità, richiederla in anticipo.

Il procedimento è diverso da quello utilizzato per calcolare lo stipendio lordo e netto o la tredicesima e il calcolo varia in base al tipo di datore di lavoro: pubblico o privato.

Un dipendente privato può calcolare il TFR individuando innanzitutto la retribuzione annua lorda (RAL). La somma viene divisa per 13,5, applicando un tasso fisso dell’1,5% dopo il primo anno e la rivalutazione del 75% rispetto all’inflazione Istat.

Ecco un esempio pratico che ti aiuterà a capire meglio come calcolare il TFR.

Esempio di come si calcola il TFR

Marco è un dipendente privato e dopo il primo anno di lavoro ha percepito una RAL di 35.000 €. La somma verrà divisa per 13,5.

TFR Marco35.000:13,5 = 2,592,59 €

Ipotizzando che Marco riceva lo stipendio su 14 mensilità, possiamo notare che il TFR maturato in un anno sia molto simile alla busta paga lorda, in questo caso 2.500 € (35.000:14).

L’anno successivo, Marco percepisce nuovamente una RAL di 35.000 €, ma da questo momento in poi verranno applicati gli indici citati in precedenza. Supponendo che l’indice di inflazione Istat durante l’anno sia stato del 5%, otterremo il 3,75% calcolandone il 75%. A tutto ciò si aggiunge il tasso fisso dell’1,5%.

Di conseguenza, il calcolo del TFR di Marco per il secondo anno di lavoro sarà il seguente:

TFR Marco 35.000:13,5 = 2,592,59 €

Rivalutazione TFR2.592,59 x 5,25% [1,5% + 3,75% (5% x 75%)] = 136,11 €

Totale TFR maturato in 2 anni2.592,59 + 2.592,59 + 136,11 = 5321,29 

È anche bene sottolineare che, per chi lavora nel pubblico, il calcolo del TFR prende in considerazione la quota del 6,91% rispetto alla RAL, applicando sempre la rivalutazione Istat. Supponendo il caso di cui sopra, il TFR non rivalutato sarà pari a 2418,5 €, una somma comunque vicina alla retribuzione lorda mensile.

A fronte di questi calcoli, per un lavoratore è molto più semplice applicare strategie di gestione delle proprie finanze, come la regola del 50/30/20, in modo da raggiungere i propri obiettivi di risparmio con più serenità.

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