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Superbonus 2023 al 90%: le 3 novità più importanti

Il Superbonus 2023, conosciuto ormai come Superbonus 90%, presenta importanti novità rispetto alle agevolazioni passate. In questa guida vedremo come funziona, chi può ottenerlo e come richiederlo.

6' di lettura

Come già anticipato tramite il decreto aiuti quater, nel 2023 avverrà una prima fase di transizione del Superbonus, che passerà dal 110% al 90%. Questa percentuale sarà poi scalata gradualmente negli anni a venire, in modo da non mettere in difficoltà lo Stato e in modo da contenere il numero di frodi in maniera più efficace.

Visto che ormai la situazione relativa al Superbonus 2023 sta diventando un po’ ostica e complicata, soprattutto dopo il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 21 pubblicato il 16 Febbraio 2023, abbiamo deciso di creare una guida ad hoc per schiarirti le idee.

In questo articolo troverai tutte le novità relative al Superbonus al 90% e il funzionamento specifico per le principali casistiche. Cominciamo!

Cos’è il Superbonus 90%

Il Superbonus 2023, conosciuto anche come Superbonus 90%, è una forma di aiuto da parte dello Stato nata già qualche anno fa, e conosciuta in origine come Ecobonus 110%.

In sintesi, l’agevolazione prevedeva un’aliquota di detrazione al 110% delle spese sostenute fino al 30 giugno 2022 per ristrutturazioni con lo scopo di migliorare l’efficienza energetica, per l’installazione di impianti fotovoltaici, per infrastrutture legate alla mobilità elettrica e per miglioramenti a livello antisismico degli edifici. 

Tuttavia, vedendo il crescente ammontare delle spese, il nuovo Governo ha deciso, tramite il decreto aiuti quater e la Legge di Bilancio 2023, di ridimensionare l’agevolazione riducendola al 90%, per poi ridurla gradualmente col passare degli anni (70% nel 2024 e 65% nel 2025).

Inoltre, con il nuovo Superbonus 2023, sono cambiate anche alcune regole legate alle cessioni del credito, come vedremo più avanti. 

Di seguito i principali cambiamenti:

  • la detrazione applicabile al Superbonus passa dal 110% al 90% dal 1° gennaio 2023;
  • le cessioni del credito non saranno più applicabili, se non per i lavori già in corso con richieste inoltrate entro il 16 febbraio 2023.

Inoltre, sono state stabilite nuove regole per l’accesso all’agevolazione, in particolare legate alla ristrutturazione di condomini e villette unifamiliari. 

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Novità Superbonus 2023

Ecco una lista delle 3 novità più importanti introdotte col nuovo Superbonus:

1. Superbonus 2023: novità per edifici unifamiliari

Uno dei principali cambiamenti che entreranno in vigore con il Superbonus 2023 è legato ai lavori su villette, edifici e assimilabili ad uso abitativo. Nello specifico, a seconda della propria condizione, si avranno due casistiche:

  • diritto/estensione del Superbonus con una detrazione al 90% per tutto il 2023;
  • proroga della detrazione al 110% fino al 31 marzo 2023, a patto che almeno il 30% dei lavori sia stato completato entro il 30 settembre 2022.

Inoltre, sono state aggiunte alcune specifiche da soddisfare per aver diritto al bonus del 90%. In particolare, chi vuole accedere alla detrazione del 90% per tutto il 2023 deve:

  • possedere un’unità immobiliare che viene usata come abitazione principale;
  • avere un reddito complessivo che non supera i 15.000 euro;
  • godere di un reale diritto di godimento (ad esempio nuda proprietà, usufrutto e simili).

Il reddito di 15.000 euro, però, non deve essere superato secondo il calcolo del nuovo quoziente familiare.

In sintesi, questo calcolo viene fatto sommando i redditi di tutti i membri del nucleo familiare e dividendo per il numero di componenti, con ogni membro della famiglia che avrà un determinato valore a seconda della sua posizione (coniuge, figlio etc.).

Come già anticipato, invece, chi ha già completato almeno il 30% dei lavori totali entro il 30 settembre 2022, potrà estendere la detrazione al 110% fino al 30 marzodi quest’anno

2. Nuovo Superbonus per condomini: come funziona

Con il nuovo Superbonus 2023, l’accesso alla detrazione agevolata per i condomini prevede diverse casistiche, di cui alcune consentono di godere ancora di una detrazione al 110%, mentre altre permettono di accedere comunque alla detrazione del 90%. Cerchiamo di analizzare tutto nello specifico.

Innanzitutto, accederanno alla detrazione del 110%:

  • coloro che devono effettuare interventi con CILA-S presentata entro il 25 novembre 2022;
  • coloro che effettuano interventi ai condomini con delibera assembleare più dichiarazione sostitutiva (entro il 18 novembre 2022) e con CILA-S presentata entro il 31 dicembre 2022;
  • coloro che effettuano interventi ai condomini con delibera assembleare (tra 18 e 24 novembre) più dichiarazione sostitutiva e con CILA-S presentata entro il 25 dicembre 2022;
  • coloro che effettueranno interventi di demo-ricostruzione, a patto che l’istanza sia stata presentata entro il 31 dicembre 2022.

Tutte le altre tipologie di interventi, sempre nel rispetto delle condizioni per accedere al Superbonus, godranno di una detrazione del 90%. In particolare, si possono distinguere i lavori in trainanti e trainati.

I lavori trainanti sono quelli principali, ed includono:

  • isolamento termico di almeno il 25% delle superfici;
  • installazione di pompe di calore moderne;
  • miglioramento della sicurezza antisismica.

A questi si potranno abbinare i lavori trainati, ovvero:

  • miglioramento dell’efficienza energetica tramite infissi;
  • installazione di dispositivi intelligenti e domotici;
  • installazione di pannelli fotovoltaici;
  • installazione di colonnine di ricarica per veicoli a batteria;
  • aumento di almeno 2 classi energetiche in tutto l’edificio.

3. Stop a cessione del credito e sconto in fattura: novità del Superbonus 2023

La comunicazione per cessione credito o sconto in fattura andava inviata preventivamente all’Agenzia delle Entrate, compilando gli appositi moduli tramite la propria area riservata.

In poche parole, bastava accedere, recarsi nella sezione “Servizi” e poi su “Agevolazioni”. Da lì, bisognava poi aprire la sezione “Comunicazioni opzioni per interventi edilizi e Superbonus”.

Tuttavia, come annunciato dal Governo con il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 21 in data 16 Febbraio 2023 su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, sono state introdotte misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi ai suddetti incentivi fiscali.

In particolare, è stato sottolineato come la cessione del credito per le agevolazioni fiscali abbia avuto effetti negativi sull’incremento del debito pubblico. 

Di conseguenza, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, come quelle che abbiamo visto sopra, non sarà più possibile optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta”.

Inoltre, la prima cessione dei crediti relativi a specifiche categorie di spese sarà rimossa, mentre rimane inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti in fase di dichiarazione dei redditi.

Superbonus 2023: come richiederlo

Le procedure di richiesta per il Superbonus del 2023 rimangono pressoché invariate. Di conseguenza, basta inoltrare la propria richiesta utilizzando il sito ufficiale ENEA, inviando i documenti necessari entro 3 mesi (90 giorni) dalla fine effettiva dei lavori.

Il processo è molto semplice:

andare sul sito ufficiale ENEA e registrarsi per accedere;

  • compilare gli appositi campi con i dati del beneficiario, senza dimenticare di inserire i dati dell’immobile interessato;
  • compilare i documenti relativi all’APE (Attestato di Prestazione Energetica);
  • inviare una copia dell’asseverazione e un visto di conformità, entrambi firmati.

I documenti saranno poi soggetti a verifica e, se l’esito è positivo, si potrà accedere alla detrazione, che sarà applicata direttamente nella dichiarazione dei redditi.

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Questo articolo è stato scritto estrapolando informazioni provenienti da fonti e siti ufficiali, cercando di spiegare il tutto nel modo più semplice possibile ma allo stesso tempo mantenendo la massima accuratezza. Tuttavia, N26 non è un sito governativo e, di conseguenza, potrebbe non essere aggiornato in tempo reale circa eventuali modifiche delle normative. Ti invitiamo quindi a consultare sempre la Gazzetta Ufficiale del Governo, fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia.

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