Banking basics: le norme bancarie dell’UE

In questo articolo esaminiamo le principali normative che regolano il settore bancario europeo e spieghiamo cosa significano per te e per il tuo conto.
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Non è certo una novità che il mondo bancario sia un settore altamente regolamentato. Nel gestire denaro per conto di milioni di persone, le banche sono tenute a rispettare rigorose normative e linee guida, con il fine ultimo di tutelare le risorse dei propri clienti.Naturalmente, la legislazione varia da paese a paese. Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Francia sono accomunate da sistemi bancari molto simili, ma non esattamente uguali. In questo articolo analizzeremo alcune delle normative applicate in tutti i paesi dell’Unione Europea per comprendere in che modo queste influiscono sulle operazioni bancarie di tutti i giorni, creando una solida base per la tutela dei diritti dei clienti.

Conti bancari: le regole di base

Chiunque abbia un conto in banca conosce bene le operazioni bancarie di tutti i giorni. Ma quando abbiamo bisogno di un servizio più specifico, come aprire un secondo conto in banca o compilare la dichiarazione dei redditi, è possibile che ci vengano dubbi su cosa sia effettivamente consentito o meno. Ecco alcune risposte essenziali a questo tipo di domande.

Posso avere più di un conto bancario?

La necessità di avere due conti bancari è piuttosto comune. Potresti voler aprire un conto di risparmio, un conto cointestato, un conto su cui ricevere il tuo stipendio, o semplicemente un conto diverso da quello con cui esegui le tue operazioni bancarie quotidiane. Ma avere più di un conto in banca è legale? La risposta è sì. Non solo è legale, ma spesso è una buona idea: trasferendo denaro su un conto di risparmio appositamente concepito, ad esempio, potrai guadagnare interessi più elevati. E, naturalmente, è legale anche aprire conti presso istituti bancari diversi.

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Devo pagare imposte sui miei conti bancari?

Sì. In Italia, se il tuo conto corrente ha una giacenza media superiore a 5.000 €, la tua banca agirà da sostituto d’imposta e preleverà dal tuo conto l’imposta di bollo fino a un massimo di 34,20 € in un anno. L’istituto bancario verserà poi questa imposta all’Agenzia delle Entrate. In alcuni casi, gli istituti bancari possono anche decidere per fini promozionali di farsi carico del costo dell’imposta di bollo e di non addebitarla ai propri clienti. Se il tuo conto prevede degli interessi attivi sui tuoi risparmi, i guadagni derivanti dagli interessi maturati sono generalmente soggetti a una ritenuta fiscale del 26%.Questo tipo di imposte, comunque, varia da paese a paese. La normativa attuale nel Regno Unito, ad esempio, stabilisce che gli interessi guadagnati sui risparmi non sono soggetti ad alcuna imposta fino a un massimo di 1000 £ all’anno. Maggiori sono le tue entrate, più la soglia di 1000 £ si abbassa, mentre sono previste indennità aggiuntive per i redditi più bassi. Anche in Germania esiste una normativa analoga per chi percepisce un reddito basso: si tratta dell’imposta chiamata Abgeltungssteuer, che si applica soltanto agli interessi sui risparmi superiori a 801 €. Gli interessi sui risparmi vengono tassati anche in Francia e in Spagna, che come l’Italia prevedono anche la cosiddetta “tassa sulla ricchezza”, un’imposta applicata non alle entrate ma ai risparmi di entità notevole.Parlando di tasse, ad ogni modo, le cose cambiano da paese a paese. Anche le leggi variano di frequente, perciò ti consigliamo di consultare il sito web ufficiale del tuo governo per essere sempre informato su eventuali sviluppi.

Devo pagare imposte sui conti bancari all’estero?

Quando viene coinvolto più di un paese, le cose si complicano. Come regola generale, le tasse si pagano nel paese di residenza e non altrove.Se guadagni degli interessi sui tuoi risparmi depositati all’estero, solitamente dovrai pagare le tasse relative a quel reddito nel paese in cui sei residente. Ad esempio, mettiamo che un cittadino francese che è residente in Germania guadagni 1000 € di interessi sui propri risparmi depositati in un conto francese: quei 1000 € saranno sottoposti alla tassazione tedesca.Facciamo un altro esempio: risiedi in Italia ma hai aperto un conto corrente all’estero (per esempio in Germania). In questo caso, se la tua giacenza media annuale è superiore a 5000 € e/o se la disponibilità massima sul tuo conto estero ha superato i 15.000 €, dovrai indicarlo nella tua dichiarazione dei redditi compilando il quadro RW, dedicato alle attività detenute all’estero, e pagare un’imposta pari a 34,20 € all’anno. Si tratta della cosiddetta IVAFE, ovvero l’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero. Per evitare il pagamento di imposte sullo stesso reddito in due nazioni diverse, molti paesi hanno stabilito dei “trattati fiscali” (conosciuti anche come Convenzioni contro le doppie imposizioni) per garantire che questo non accada.

Quanto denaro viene tutelato dalla banca?

Le banche hanno il dovere di tenere i tuoi soldi al sicuro.Nel caso in cui si verificasse l’impensabile e la tua banca fallisse, però, il sistema di garanzia dei depositi dell’Unione Europea ha previsto un fondo di tutela dei depositanti.Le normative dell’UE stabiliscono che i depositi bancari dei clienti devono essere garantiti fino a 100.000 €. Questo significa che, in caso di fallimento della tua banca, il tuo denaro ti verrà restituito entro questo limite massimo.Allo stesso modo, i clienti delle banche nel Regno Unito possono contare attualmente su un rimborso massimo di 85.000 £ erogato dal FSCS (Financial Savings Compensation Scheme).

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Chiudere un conto bancario

Qualunque sia la ragione, può capitare di voler chiudere un conto in banca. Potresti aver trovato un’offerta migliore presso un altro istituto bancario o forse non hai più bisogno di un conto secondario e vuoi semplificarti la vita. Ecco cosa c’è da sapere sulle procedure di chiusura di un conto in banca.

Come si chiude un conto bancario?

La procedura esatta di chiusura di un conto può variare, ma si tratta comunque di un’operazione semplice: tutto ciò che devi fare è inviare una comunicazione alla tua banca (solitamente scritta) e spostare il tuo denaro nel tuo nuovo conto. Se hai aperto un nuovo conto presso un altro istituto bancario, la tua nuova banca potrà incaricarsi di tutto il lavoro burocratico, informando eventuali persone interessate, come il tuo datore di lavoro, e trasferendo tutti gli addebiti diretti e i bonifici periodici. Questa procedura è regolata da una normativa dell’UE, esattamente come il sistema di garanzia di cui parlavamo prima

Come si chiude un conto in banca online?

Dipende dalla banca, perciò assicurati di consultare la politica di chiusura dei conti prima di aprirne uno. Alcune banche potrebbero chiederti di presentarti di persona in filiale per firmare dei moduli, mentre altre consentono di portare a termine l’intera procedura online.

Un conto bancario può essere chiuso per inattività?

Sì, in alcuni casi è possibile che una banca decida di segnalare un conto dormiente e intraprenda le azioni necessarie per chiuderlo. La procedura varia solitamente da banca a banca, ma nella maggior parte dei casi il titolare del conto riceve una segnalazione, che lascia un margine di tempo sufficiente a evitare la chiusura. Per assicurarti che non accada proprio a te, ricordati di usare il tuo conto per piccole transazioni di tanto in tanto.

Estratti conto

Una volta, i clienti erano abituati a ricevere dalla propria banca l’estratto conto per posta cartacea almeno una volta al mese. Nell’era digitale questa consuetudine è diventata meno comune, ma questo non significa che gli estratti conto abbiano perso la loro utilità. Normalmente, puoi consultare il tuo estratto conto online o tramite l’app della tua banca e puoi anche richiedere alla tua banca di inviartelo per posta (generalmente pagando una piccola commissione per il servizio).

L’estratto conto ha valore legale?

L'estratto conto è un documento che ha valore in relazione alla rendicontazione delle operazioni effettuate attraverso il proprio conto e diverse norme ne regolano la forma e l’utilizzo che se ne può fare. Puoi anche usare gli estratti conto per altri scopi ufficiali, per esempio come prova della tua identità o del tuo indirizzo, o per dimostrare che disponi di denaro.

Per quanto tempo devo conservare i miei estratti conto?

Se in casa hai poco spazio, conservare tutti gli estratti conto che ricevi potrebbe essere un problema. Tenere un registro completo delle tue finanze negli anni, però, è una buona idea, soprattutto se sei un lavoratore autonomo. La soluzione ideale è avere accesso allo storico delle tue transazioni online, in modo da evitare di conservare i tuoi estratti conto cartacei (o di scaricarli in PDF) e di stamparli all’occorrenza.Le normative che regolano i tempi di conservazione dei registri contabili e delle dichiarazioni dei redditi variano da paese a paese. In Italia, ad esempio, i lavoratori autonomi sono tenuti a conservare i documenti fiscali tra i quattro e i dieci anni, a seconda del tipo di documentazione. Conservare gli estratti conto per lo stesso periodo di tempo potrebbe rivelarsi utile nel caso in cui ti trovassi a dover fornire una prova del tuo storico finanziario.

Il tuo denaro con N26

Con N26, ti bastano un paio di clic per avere a disposizione lo storico completo delle tue transazioni. Scarica i tuoi estratti conto dal sito web e salvali come PDF per stamparli ogni volta che ne hai bisogno. Questo è solo uno dei tanti modi in cui N26 rende la banca più semplice per tutti. Oltre a essere 100% digitali, disponiamo di una licenza bancaria europea e operiamo nel rispetto delle normative sulla privacy e del sistema di garanzia dei depositi dell’UE. In questo modo ti consentiamo di concentrarti su ciò che importa davvero: usare al meglio il tuo denaro.
Vogliamo rendere l’esperienza bancaria semplice e accessibile per tutti. Continua a seguirci: ti proporremo presto nuovi articoli in cui faremo chiarezza su tanti altri aspetti del mondo bancario. Scoprirai che può essere molto più semplice di quanto non sembri.

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