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Banking basics: le commissioni bancarie

Che cosa sono le commissioni bancarie? Leggi la nostra pratica guida e scopri come evitare brutte sorprese.

8' di lettura

Quando si parla operazioni bancarie, sembra che tutto abbia un prezzo. I servizi di base come l’apertura di un conto dovrebbero essere pressoché gratuiti, ma la lista di commissioni che la tua banca può addebitarti è lunga, dal canone mensile ai costi “una tantum” per i bonifici internazionali.

Alcuni potrebbero sostenere che, dopo tutto, la tua banca ti sta offrendo un servizio. Ma la cosa peggiore che ti potrebbe capitare è ritrovarti a pagare commissioni di cui non conoscevi neanche l’esistenza. 

Leggi la nostra pratica guida e impara ad aguzzare la vista e a gestire il tuo conto senza dover mai pagare più del previsto.

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Cosa sono le commissioni bancarie?

Cominciamo dal principio: cosa si intende esattamente per “commissioni”? Le commissioni bancarie comprendono qualsiasi tipo di costo aggiuntivo, dalle spese di prelievo agli interessi sullo scoperto. Il tipo e la quantità di commissioni da pagare possono variare da banca a banca e da conto a conto.

Ad esempio, in Italia e in Spagna le commissioni bancarie sono mediamente maggiori di quelle addebitate negli altri paesi europei. Nel Regno Unito i prelievi bancomat sono quasi sempre gratuiti, mentre in Italia è normale dover pagare un extra se si prelevano contanti dal bancomat di un istituto bancario diverso dal proprio.

Solo la tua banca può dirti esattamente quali commissioni ti verranno addebitate, ma anche in questo caso non è detto che le cose siano semplici. Per conoscere tutte le commissioni potenzialmente applicabili al tuo conto, potresti dover cercare a fondo tra le clausole scritte in piccolo.

Le principali commissioni bancarie

Diamo un’occhiata alle principali commissioni bancarie in cui potresti imbatterti.

Spese di tenuta conto

Alcune banche prevedono un canone mensile che devi necessariamente pagare per poter continuare a tenere aperto il tuo conto e usufruire dei relativi servizi. Solitamente si tratta di un importo accessibile, che può aggirarsi tra i 5 e i 10 € al mese. Se però non hai intenzione di pagare per il semplice fatto di avere un conto in banca, ti consigliamo di proseguire la tua ricerca: esistono molti conti correnti che non prevedono alcuna spesa mensile.

In alcuni casi, le spese di tenuta conto includono servizi aggiuntivi come prelievi bancomat gratuiti o migliori tassi di interesse. Pertanto, a seconda della frequenza con cui prelevi contanti  e dell’uso che fai del tuo conto, un canone di tenuta conto mensile non sempre è denaro sprecato: anzi, potrebbe rivelarsi un buon affare!

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Commissioni per scoperto e fondi insufficienti

Quando spendi più denaro di quello che possiedi sul tuo conto, puoi andare incontro a due eventualità: la transazione viene rifiutata per insufficienza di fondi, oppure la banca si assume l’onere di coprire la spesa, ma il saldo del tuo conto va in negativo e ti ritrovi con uno “scoperto di conto non autorizzato”. Se hai concordato un fido con la tua banca questo non sarà un grosso problema, ma se lo scoperto non è autorizzato la penale sarà notevolmente più alta.

La commissione applicabile ai fidi spesso viene calcolata in percentuale: ad esempio, un tasso di interesse giornaliero del 9% sull’importo dello scoperto. In altri casi, può essere applicata una commissione forfettaria su base giornaliera o mensile nell’eventualità in cui il tuo saldo sia in rosso.

Quando il saldo del conto non è sufficiente a coprire un ordine permanente di bonifico o un addebito diretto, può essere applicata una commissione chiamata “sconfinamento” o “messa a disposizione fondi”.

La soluzione migliore è sempre cercare di non spendere più soldi di quanti ce ne siano sul tuo conto. Che tu abbia concordato un fido o meno, infatti, questo tipo di operazione può rivelarsi molto costosa, oltre che rischiosa.

Commissioni sui bonifici bancari

Un bonifico è un trasferimento elettronico di fondi tra due conti bancari. Le banche europee sono autorizzate a chiedere una commissione anche sui bonifici nazionali, anche se la frequenza con cui questo accade varia a seconda del paese. Per i bonifici in euro tra i paesi dell’UE, la normativa europea impone che venga applicata la stessa commissione prevista per i bonifici nazionali. Al contrario, i bonifici internazionali al di fuori dell’UE possono costare al mittente una commissione bancaria ben più elevata.

Nel caso dei bonifici in valuta estera, alcune banche applicano una commissione forfettaria mentre altre non applicano costi extra. Ma attenzione! Se la tua banca ti offre bonifici in valuta estera a costo zero, ti consigliamo di verificare il tasso di cambio usato. È possibile, infatti, che la banca stia guadagnando denaro mediante l’adozione di un tasso di cambio poco favorevole in modo da compensare l’assenza di commissione.

Per aggirare questo problema, ti consigliamo di servirti di un servizio specializzato in bonifici all’estero esterno al tuo istituto bancario, per esempio TransferWise.

Commissioni sui prelievi bancomat

Tutti abbiamo bisogno di prelevare contanti di tanto in tanto, per questo è importante sapere quanto ci costa. Come abbiamo già spiegato in un precedente articolo della nostra serie “Banking basics”, le commissioni applicate sui prelievi bancomat variano in tutto il mondo e in alcuni paesi non sono affatto previste.

Anche in questo caso, tutto dipende dalla banca: alcuni istituti bancari ti addebitano una commissione ogni volta che prelevi contanti, mentre altri offrono un certo numero di prelievi gratuiti al mese. In alcuni casi, prelevare contanti prevede un costo soltanto se per farlo usi lo sportello di una banca diversa dalla tua.

Commissioni di chargeback

Il chargeback è la procedura che ti consente di ottenere il rimborso di una transazione dovuta a problemi seri, ad esempio se la tua carta è stata usata in modo fraudolento, in caso di addebito per un acquisto mai effettuato o quando un esercente rifiuta di risolvere direttamente una disputa legittima. L’aspetto più utile di questa operazione è che puoi inoltrare la richiesta di rimborso direttamente attraverso la tua banca, che si occuperà di gestirla insieme alla società emittente della carta (ad esempio, Visa o Mastercard), risparmiandoti la scocciatura di trattare direttamente con l’esercente.

In ogni caso, consigliamo di informarti in anticipo riguardo alle commissioni previste. Nel caso in cui la tua richiesta di rimborso non vada a buon fine, infatti, alcune banche prevedono l’addebito di una commissione a copertura dei costi amministrativi sostenuti. Se invece la richiesta viene portata a termine con successo, l’operazione non dovrebbe avere alcun costo.

Commissioni di chiusura conto

Per legge, non sono previste commissioni per la chiusura di un conto. A volte, però, potresti dover sostenere delle spese legate alla gestione del tuo conto (ad esempio l’imposta di bollo, il canone o eventuali interessi) o a un servizio (ad esempio una carta di credito) per tutto il periodo che va fino alla chiusura del conto. Prima di aprire un conto, quindi, ti consigliamo di verificare se questa eventualità è prevista dai Termini e Condizioni della tua banca.

Come evitare le commissioni bancarie

Se usi regolarmente il tuo conto, schivare qualsiasi commissione bancaria è pressoché impossibile. Il nostro consiglio è di valutare quali commissioni ti troveresti a pagare più frequentemente e scegliere un conto che ti consenta di evitarle. Ad esempio, se prelevi contanti molto spesso, cerca un conto che offra prelievi bancomat a basso costo (o addirittura gratuiti).

Se invii denaro all’estero di frequente, cerca una banca che ti consenta di eseguire bonifici internazionali in modo semplice e a basso costo o una banca associata a un servizio esterno specializzato in questo tipo di operazioni.

Infine, se pensi di averne bisogno, assicurati un certo margine di libertà sul tuo saldo richiedendo un fido: potrebbe non essere del tutto gratuito, ma ti consentirebbe di ridurre significativamente le commissioni in caso di futuri scoperti. Inoltre, gran parte delle banche addebitano questo tipo di commissione soltanto se il tuo conto scende effettivamente in rosso.

Come richiedere il rimborso di una commissione bancaria

Si sa che prevenire è meglio che curare: tuttavia, ciò non è sempre possibile. Cosa fare se ti viene addebitata una commissione che ritieni di non dover pagare? Esaminiamo un esempio comune di addebito rimborsabile: la commissione di massimo scoperto.

Come richiedere alla banca di ritirare una commissione di massimo scoperto

Le commissioni addebitate ingiustamente sono davvero fastidiose, in particolar modo quando ti trovi a dover pagare di più per essere finito in rosso. In questo caso, è normale voler chiedere alla tua banca di riconsiderare una commissione di massimo scoperto.

Se ritieni che ci sia una ragione legittima per richiedere un rimborso o se la commissione in questione ti impedisce di saldare un grosso debito, puoi contattare il Supporto Clienti della tua banca , oppure recarti in filiale. Se scegli di inviare la tua richiesta per iscritto, puoi farlo online utilizzando gli appositi modelli disponibili sul sito web del tuo istituto bancario.

Assicurati che la tua richiesta sia scritta in modo formale e cortese, che sia accurata e che includa i dettagli necessari a identificare la commissione e il numero di riferimento cliente, se ne hai uno. Per motivi di sicurezza, non fornire mai dati sensibili come le tue password o i tuoi PIN: nessuna banca ti chiederà mai questo tipo di informazioni.

Infine, ricorda che la tua banca non è legalmente tenuta a rimborsarti, salvo in caso di errore commesso da parte propria, e che la decisione finale è a sua esclusiva discrezione.

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