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Rientro dei cervelli: le agevolazioni per tornare in Italia

Tutto quello che devi sapere sulle agevolazioni fiscali per chi torna a vivere in Italia.

4' di lettura

Sei un residente all’estero e stai pensando di tornare a vivere in Italia per lavoro? Lo sapevi che lo Stato Italiano offre delle agevolazioni per chi, come te, vorrebbe trasferire o far tornare la propria residenza fiscale in Italia dopo anni di lavoro o studio all’estero? Per capire come funziona e a chi sono rivolte queste agevolazioni abbiamo creato una piccola guida introduttiva agli incentivi per il rientro dei cervelli. 

Gli incentivi per chi vuole tornare in Italia dopo anni all’estero

Il fisco italiano ha messo in atto delle misure per sostenere lo sviluppo economico, scientifico e culturale del Paese e attirare professionisti di qualità. Si tratta di agevolazioni:

  • a sostegno del “rientro dei cervelli”
  • a sostegno dei lavoratori impatriati.

Ma chi sono i “cervelli” e chi sono gli “impatriati”? Quelli che vengono comunemente definiti “cervelli in fuga” non sono che i docenti e i ricercatori residenti all’estero, e, di conseguenza, il “rientro dei cervelli” si riferisce al loro inserimento nel sistema accademico italiano. I lavoratori impatriati, invece, sono quelli che tornano a vivere in Italia per lavorare presso ditte italiane e possono essere:

  • laureati che hanno svolto attività lavorative all’estero
  • studenti che hanno conseguito un titolo accademico all’estero
  • manager e lavoratori con alte qualificazioni e specializzazioni

Cosa prevedono esattamente gli incentivi? Si tratta, in poche parole, di regimi fiscali speciali, uno per i “cervelli” e uno per i lavoratori impatriati. Per accedere agli incentivi, a ciascuna categoria di soggetti sono richiesti dei requisiti specifici.

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Quali sono le agevolazioni per il Rientro dei cervelli

 Per quanto riguarda il personale accademico, i docenti e i ricercatori che scelgono di riportare la propria residenza fiscale in Italia possono godere di un’esenzione Irpef del 90% sui redditi derivati dalle attività di docenza e di ricerca: ovvero, solo il 10% di questi guadagni sarà soggetto all’Irpef, mentre il restante 90% risulterà non imponibile.

Per usufruire di questa agevolazione, è necessario:

  • possedere un titolo di studio universitario o equiparato
  • aver risieduto all’estero in maniera non occasionale
  • aver svolto attività di ricerca o di docenza per almeno 2 anni continuativi all’estero, presso università o centri di ricerca pubblici o privati
  • fare ritorno in Italia per svolgere attività di docenza o di ricerca
  • spostare la residenza fiscale in Italia.

Come descritto dal Decreto Crescita del 2019, l’agevolazione per il rientro dei cervelli entra in vigore dal periodo di imposta in cui si diventa residenti in Italia e vale per i 6 anni successivi.

Quali sono le agevolazioni per i lavoratori rimpatriati

I lavoratori impatriati che decidono di rientrare in Italia potranno godere di un’esenzione Irpef del 70% sui redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia. Chi svolge la propria attività come lavoro autonomo, inoltre, non dovrà pagare l’Irap.

Per usufruire di questa agevolazione è necessario:

  • essere in possesso di un diploma di laurea e aver svolto un’attività di lavoro dipendente, autonomo o di impresa fuori dall’Italia, senza interruzioni, negli ultimi 24 mesi o più

oppure:

  • aver svolto continuativamente un percorso di studi fuori dall’Italia negli ultimi 24 mesi o più e aver conseguito un titolo di laurea o una specializzazione post-lauream
  • trasferire la residenza fiscale in Italia con l’intenzione di risiedervi per almeno 2 anni
  • svolgere la propria attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

Questo tipo di agevolazione dura per 5 anni.

Domande sul programma del rientro dei cervelli

Non sono iscritto all’AIRE, posso usufruire del regime agevolato? 

Certamente: anche i cittadini italiani non iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) e rientrati in Italia a partire dal 2020 possono accedere agli incentivi, se hanno avuto la residenza in un altro Stato secondo quanto stabilito da una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi.

I regimi fiscali possono essere estesi nel tempo?

Sì, se hai almeno un figlio a carico (anche in preaffido adottivo) oppure se hai acquistato un immobile sul territorio italiano, puoi richiedere l’estensione del regime fiscale per altri 5 anni o fino ad altri 10 anni, a seconda che tu sia lavoratore impatriato o ricercatore/docente.

Per maggiori informazioni e per aggiornamenti importanti sul rientro dei cervelli e dei lavoratori impatriati, ti rimandiamo alla Normativa sui Lavoratori Impatriati dell’Agenzia delle Entrate.

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