Custodia degli asset digitali – Se ne occuperanno le banche?

Il controllo è la chiave degli asset digitali. La crescita del mercato però comporta nuove sfide. L'esperto di finanza digitale Xavier Lavayssière spiega come stanno cambiando i servizi di custodia.
8' di lettura
Ricordi come custodivi i tuoi tesori da bambino?  Da lettore appassionato di libri di spionaggio, mi affascinavano soprattutto i nascondigli camuffati in oggetti comuni, come i libri cavi. Le strategie utilizzate durante gli albori delle criptovalute erano del tutto simili. Gli utenti, molti dei quali appassionati di tecnologia, ideavano e creavano da sé i propri nascondigli: i portafogli digitali garantivano loro il controllo totale sugli asset, ma trasferivano sugli utenti anche tutti i rischi e le responsabilità.In seguito, con la crescita del mercato, anche le esigenze di custodia e utilizzo delle criptovalute si sono diversificate, sia per i privati che per le istituzioni.

Ed è qui che entrano in gioco le strategie di custodia degli asset digitali.

Le nuove esigenze di custodia degli asset digitali

Un gran numero di utenti ha investito in asset digitali. In alcuni paesi, il numero dei proprietari di asset digitali è superiore a quello degli azionisti. I giovani, in particolare, hanno accolto questa opportunità a braccia aperte. E mentre alcuni sono semplicemente attratti dalle prospettive di guadagno che derivano dalla volatilità delle criptovalute, il forte interesse per gli asset digitali riflette il modo in cui le nuove generazioni vedono e interagiscono con le loro risorse finanziarie. I giovani, tuttavia, potrebbero non avere le competenze necessarie per gestire le proprie finanze in sicurezza, né la maturità finanziaria che consente loro di proteggere i propri investimenti con efficacia. Come vedremo più avanti, questi cambiamenti hanno determinato lo sviluppo di nuovi sistemi di sicurezza, combinati con una migliore user experience.Anche le istituzioni finanziarie si stanno interessando agli asset digitali: le banche investono direttamente in questo settore, sperimentano asset finanziari tokenizzati e offrono ai propri clienti una maggiore varietà di prodotti per soddisfare la domanda attuale. Le istituzioni finanziarie, tuttavia, necessitano di sicurezza, controlli qualitativi e protocolli che i portafogli privati non prevedono. Trascrivere una frase di recupero su un post-it, per esempio, non è una strategia accettabile.

In cosa consiste la custodia degli asset digitali?

La custodia dei titoli digitali non è solo una questione tecnologica. Controllare una risorsa digitale significa controllare le credenziali che ne autorizzano il trasferimento. La custodia coinvolge dunque anche la sfera legale e l’ambito commerciale: chi custodisce un asset detiene la risorsa per conto dell'utente, attraverso contratti e regolamenti che assicurano all’utente stesso il mantenimento della proprietà legale. In pratica, il custode dei tuoi asset digitali protegge le tue credenziali di accesso, o almeno una parte di esse, offrendoti i mezzi per controllarle.

I rischi della custodia

La storia delle criptovalute è ricca di esempi di ciò che può andare storto nella custodia delle risorse finanziarie quando questa non viene effettuata nel modo corretto.

Hackeraggi e problemi tecnici

L'ecosistema delle criptovalute è un campo di battaglia. La maggior parte dei principali exchange, ovvero le piattaforme di scambio delle criptovalute,  è stata violata almeno una volta. A differenza delle rapine in banca, i furti di asset digitali avvengono in tempo reale, su larga scala e anche fuori dai confini nazionali. Secondo le statistiche, dal 2011 in poi sono andati persi a causa di hackeraggi e truffe oltre 19 miliardi di dollari in criptovalute. I servizi di custodia presentati qui di seguito possono offrire soluzioni adeguate per prevenire questi inconvenienti.

Fattore umano

Anche gli errori umani e le truffe vere e proprie hanno causato perdite importanti nel settore delle criptovalute. Ad esempio, sembra che il fondatore di QuadrigaCX sia morto portandosi via per sempre le credenziali di accesso dei fondi dei clienti, bloccando così milioni di dollari in criptovalute. Mt. Gox, che agli inizi dominava il mercato degli asset digitali, ha perso migliaia di Bitcoin a causa di una cattiva gestione di base, aggravata poi dagli atti di pirateria digitale subiti.

Insolvenza e uso improprio dei fondi

Il fallimento di Celsius e FTX ha dimostrato che queste piattaforme non custodivano affatto gli asset per conto dei loro clienti. Non solo impiegavano i fondi degli utenti per investimenti rischiosi, ma in caso di perdita, non riconoscevano alcuna tutela legale ai clienti. Questi episodi hanno evidenziato l'importanza di una custodia adeguata, spingendo gli investitori verso istituzioni regolamentate o soluzioni tecnologiche appropriate.

Il ruolo delle banche

Pare che alcuni dei primi utilizzatori di Bitcoin siano arrivati ad incidere le proprie password su lastre di metallo, affidandole ai caveau delle banche. Dopotutto, infatti, quello della custodia, dagli oggetti di valore ai titoli finanziari, è uno dei ruoli storici delle banche. Gli istituti finanziari stanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nella protezione degli asset digitali, offrendo ai propri clienti servizi di custodia e collaborando attivamente con gli operatori del settore. Anche se depositare i propri asset digitali presso una banca significa rinunciare a una parte di controllo sui propri investimenti, la proprietà legale resta sempre invariata, e, in più, si ottengono numerosi vantaggi.

Esperienza istituzionale

Quando sono entrate nel settore degli asset digitali, le banche hanno portato con sé la loro esperienza secolare nella protezione dei titoli finanziari, nel rispetto delle normative e nella gestione del rischio. Le banche stanno trasformando l’assunto secondo cui “Se non hai le tue password, non possiedi i tuoi asset” nel principio “Il tuo patrimonio, per la nostra esperienza”. Il loro approccio istituzionale può fornire servizi integrati che vanno oltre la semplice custodia e includono altre prestazioni, come coperture assicurative e soluzioni di rendicontazione, per esempio aiutando i clienti a rispettare gli adempimenti fiscali e a gestire il loro portafoglio finanziario.

Chiarezza normativa

Le autorità di vigilanza stanno definendo quadri normativi sempre più trasparenti e articolati per la custodia degli asset digitali. Due esempi significativi sono gli sforzi compiuti dall'Autorità Monetaria di Singapore e dal MiCA Europeo, acronimo di Markets in Crypto-Assets. Questa supervisione normativa fornisce un ulteriore livello di protezione per gli investitori: gli istituti devono registrarsi, dimostrare di essere competenti in materia e di attuare le giuste strategie per gestire i fondi degli utenti minimizzando i rischi.

Sicurezza a livello professionale

La maggior parte delle banche che offrono servizi di custodia degli asset digitali collabora con società specializzate in sicurezza informatica. Questi fornitori assicurano standard molto elevati, sono sottoposti a regolari controlli e si avvalgono di tecnologie all'avanguardia, superiori a quelle impiegate nella finanza tradizionale, che includono la sicurezza dell'hardware, la distribuzione geografica delle password e il continuo monitoraggio.

Il futuro della custodia degli asset digitali

La chiave per una vera evoluzione nella custodia degli asset digitali è offrire allo stesso tempo i vantaggi di entrambi i settori: una combinazione virtuosa di garanzie tecnologiche e istituzionali, unite a un’impeccabile user experience. Tuttavia, come si suol dire, è più facile a dirsi che a farsi.

Strategie ibride di custodia

La gestione degli asset digitali può essere assistita o condivisa, per garantire, oltre ai vantaggi che derivano dalla collaborazione con un istituto finanziario, anche un certo margine di controllo tecnologico. Per esempio, potresti mantenere la custodia completa dei tuoi titoli e disporre nel contempo di un backup per il ripristino presso un istituto finanziario. La Multi-Party Computation (MPC), invece, è una strategia innovativa che consiste nel distribuire una chiave d’accesso tra più individui. Questo permette agli utenti di firmare solo insieme, in modo da eliminare qualsiasi rischio. I frammenti della chiave iniziale vengono condivisi da te e dai custodi per facilitare le firme e il recupero dei dati.

User experience e ricavi

Nell’evoluzione della custodia degli asset digitali, l'esigenza di migliorare la user experience è di primaria importanza. Le istituzioni finanziarie devono garantire il controllo a più persone diverse e anche a organizzazioni diverse. I clienti hanno bisogno di trasparenza, facilità d'uso e protezione da frodi e pirateria informatica. Per soddisfare queste esigenze è necessario unire le forze tra gli operatori del settore, collegando tecnologie, portafogli e altri servizi senza soluzione di continuità. Anche l'accesso a nuove opportunità finanziarie deve essere semplificato. Attraverso lo “stacking” e la componibilità, gli asset digitali possono generare ricavi per i loro titolari, e lo stesso vale per le risorse finanziarie tokenizzate. Per essere sfruttate, queste opportunità richiedono custodi con grandi capacità di adattamento e partner in grado di formulare le giuste proposte agli investitori di asset digitali.

Sicurezza hardware e crittografia post-quantistica

Con l’avvento degli asset digitali, i risparmiatori privati hanno acquisito familiarità con i portafogli virtuali di tipo hardware. Il chip nel quale vengono memorizzati i dati, infatti, offre una maggiore protezione rispetto ai portafogli software. Gli enti istituzionali utilizzano le stesse tecnologie: moduli di sicurezza hardware (HSM) custoditi nei server ed elementi hardware per l’accesso degli utenti.In questo scenario, vanno tenuti d'occhio anche gli sviluppi dell'informatica quantistica. Le primitive crittografiche utilizzate per proteggere le risorse digitali sono infatti vulnerabili dai computer quantistici. Fortunatamente, gli algoritmi di crittografia post-quantistica progettati per resistere a tali attacchi sono quasi pronti per essere implementati. Il National Institute of Standards and Technology statunitense ha indetto un concorso nel 2024 per selezionare gli algoritmi standard.

Custodia: un panorama sempre più ricco

La custodia degli asset digitali rappresenta un'importante evoluzione per i servizi finanziari. Oltre a perfezionare i servizi finanziari tradizionali dal punto di vista della sicurezza tecnologica, infatti, consente alle banche di rispondere alle esigenze degli investitori di digital asset, sia privati che istituzionali.Grazie alla loro profonda esperienza, alla consolidata reputazione e al rapporto di fiducia con le autorità di vigilanza, le banche possono essere un elemento di collegamento fondamentale per sviluppare soluzioni integrate. Combinando solide tecnologie, conformità alle normative e servizi user friendly, le banche sono in grado di supportare un ampio target di investitori nel campo degli asset digitali.In ultima analisi, la crescente domanda di servizi di custodia degli asset digitali che siano sicuri, conformi alle norme e convenienti, riflette un più ampio bisogno di affidabili servizi finanziari di nuova generazione. 

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DI XAVIER LAVAYSSIÈREEsperto in finanza digitale, consulente per governi e banche centrali sulle infrastrutture finanziarie e le politiche tecnologiche.

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