Consigli che possono aiutarti prima di iniziare a investire

Iniziare a investire può risultare complicato, ma non deve essere sempre così. In questo articolo, esaminiamo diversi aspetti da prendere in considerazione per chi vuole iniziare a investire.
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Hai deciso di iniziare a investire ma non sai da dove cominciare? Non preoccuparti, è assolutamente normale. Investire può essere un ottimo modo per accrescere il tuo patrimonio e risparmiare per i tuoi obiettivi futuri, ma può anche intimorire, soprattutto se non hai alcuna esperienza. Dagli acronimi complessi alla fitta retorica, le nozioni da imparare sono davvero tante, ed è normale non sapere da dove iniziare.La verità è che le scelte di investimento sono uniche e personali. Una volta che avrai afferrato i concetti base potrai decidere se investire è la scelta giusta per te e quali tipi di investimenti potrebbero fare al caso tuo. In questo articolo, analizzeremo i principali tipi di investimenti, i diversi tipi di approccio e i 3 fattori fondamentali da considerare quando ti appresti a definire un piano d’investimento.

Capire gli investimenti

Il mondo degli investimenti è sicuramente complesso, per questo ti consigliamo di prendere confidenza con i diversi prodotti sul mercato e i vari stili di investimento. 

Tipi di investimenti

In generale, è possibile investire in svariati tipi di strumenti finanziari, ma quelli che seguono sono i più comuni.Azioni: le azioni ti permettono di acquistare una porzione di partecipazione azionaria (o “quota”) di una società. Se la società ha un andamento positivo il valore delle tue azioni aumenterà e avrai la possibilità di realizzare un profitto vendendole o percependo i dividendi. Al contrario, se l’azienda ha un andamento negativo il valore delle azioni diminuirà e potresti anche perdere l’intera somma investita. Per questo motivo, le azioni rappresentano una delle opzioni di investimento più volatili.Obbligazioni: questo tipo di investimento è una sorta di prestito concesso a un governo o un’azienda in cambio di un profitto fisso. Le obbligazioni sono generalmente considerate meno rischiose delle azioni. Fondi indicizzati: un fondo indicizzato consiste in un portafoglio di strumenti finanziari come azioni e obbligazioni, che traccia la performance di un indice specifico (un paniere di titoli). I fondi indicizzati vengono quotati una volta al giorno e i prezzi delle loro quote aumentano o diminuiscono in base all’indice che tracciano. ETF: tecnicamente un tipo di fondo indicizzato, gli ETF sono negoziati sul mercato azionario, il che significa che i loro prezzi oscillano nel corso della giornata. Gli ETF possono includere qualsiasi combinazione di titoli, dalle azioni alle obbligazioni, fino alle materie prime. Gli ETF, come i fondi indicizzati, sono a gestione passiva, ovvero seguono gli alti e bassi degli strumenti finanziari che tracciano. Per questo motivo, hanno costi ridotti rispetto ai fondi a gestione attiva. Fondi comuni a gestione attiva: diversamente dai fondi indicizzati e dagli ETF, un fondo comune è gestito attivamente da un broker, che effettua transazioni giornaliere sulla base della sua valutazione personale delle condizioni del mercato. Normalmente, questo tipo di investimento comporta commissioni più alte rispetto a un fondo a gestione passiva, perché il broker incassa una percentuale dei guadagni maggiore.

Passivo o attivo: capire gli stili di investimento

A grandi linee, si può dire che esistono 2 stili di investimento principali: attivo e passivo. Questi 2 approcci non sono determinati dagli strumenti finanziari che possiedi, ma dalla frequenza con cui acquisti e vendi. Investire attivamente significa avere un approccio proattivo, cercando di vendere quando il mercato è in crescita, spesso sul brevissimo periodo, come il cosiddetto day trading. Ad esempio, se compri un’azione a 50 € e la vendi a 75 € dopo qualche giorno, stai investendo attivamente.Investire passivamente, invece, significa acquistare dei titoli e mantenerli nel lungo periodo, evitando di venderli quando il mercato subisce oscillazioni al rialzo o al ribasso. 

Per prima cosa: fissa i tuoi obiettivi di investimento

Ora che abbiamo visto i principali tipi e stili di investimento, potrebbe risultare più semplice valutare se e come inserire gli investimenti nella tua pianificazione finanziaria personale.Prima di iniziare, una delle cose più importanti da fare è chiarire quali sono i tuoi obiettivi. Può essere che tu abbia già uno scopo ben preciso per iniziare a investire, o forse vuoi semplicemente provare ad aumentare il tuo patrimonio. Ecco gli obiettivi finanziari più comuni:
  • pensione: è importante pianificare in anticipo il modo in cui ci si potrà mantenere durante la pensione, e gli investimenti potrebbero esserti d’aiuto. In questo caso, l’importo da investire dipenderà da vari fattori, tra cui età, stile di vita e altre risorse finanziarie a tua disposizione (ad es. assicurazioni o pensione statale);
  • un acquisto importante: potrebbe essere un qualsiasi obiettivo che hai a breve o lungo termine, come acquistare un’auto, versare l’acconto per una casa o finanziare un matrimonio;
  • accumulo di patrimonio: molte persone vogliono semplicemente far crescere i propri risparmi invece di mantenerli su un conto corrente;
  • risparmiare per le generazioni future: investire può essere un modo efficace per cercare di salvaguardare il futuro dei membri più giovani della tua famiglia;
  • generare reddito: potresti provare a generare reddito dai tuoi investimenti, in particolare quando pagano dividendi. Tuttavia, questa strategia può essere altamente rischiosa e richiede fondi significativi per iniziare.
Indipendentemente dalle motivazioni che ti spingono a investire, avere obiettivi ben definiti e realistici può fungere da parametro per misurare i tuoi progressi. 

3 domande per aiutarti a definire il tuo piano di investimento

Una volta identificati i tuoi obiettivi, è il momento di delineare un piano per raggiungerli. Ecco 3 fattori chiave da prendere in considerazione: budget, orizzonte temporale e tolleranza al rischio. 

Quanto vuoi investire?

Una delle cose più importanti da considerare è quanto denaro puoi permetterti di destinare agli investimenti. L’ideale sarebbe avere già dei risparmi da investire. In alternativa, alcune persone scelgono di predisporre un investimento regolare, come una percentuale del proprio stipendio, nella speranza di accrescere il loro portafoglio nel tempo. Il consiglio degli esperti è di mettere da parte il 20% del tuo budget per risparmiare. Ricorda però di non investire mai tutti i tuoi soldi: i rendimenti degli investimenti non sono garantiti e una perdita totale del denaro investito è possibile in qualsiasi momento. Ecco perché non dovresti mai investire più di quanto tu possa permetterti di perdere.Prima di iniziare a investire verifica lo stato della tua salute finanziaria e assicurati di avere basi economiche solide: 
  1. Crea un budget per capire quanto puoi permetterti di investire ed evitare di spendere oltre le tue possibilità
  2. Crea un fondo di emergenza in caso di imprevisti o spese inaspettate 
  3. Estingui i debiti con interessi elevati. Gli interessi possono aumentare il tuo debito, che finirà per costare molto di più nel lungo periodo
  4. Apri un conto deposito per far crescere i tuoi risparmi in tutta sicurezza

Qual è il tuo orizzonte temporale?

Il tempo è un fattore chiave quando si investe. Il tuo orizzonte temporale indica quanto tempo hai a disposizione per raggiungere il tuo obiettivo di investimento. Ciò dipende da vari fattori, incluse le condizioni del mercato, le risorse che possiedi e la tua tolleranza al rischio. Diversamente da prodotti come i conti deposito, i rendimenti degli investimenti non sono affatto garantiti. Storicamente però, si è riscontrata una tendenza al rialzo dei mercati, per questo alcuni consulenti ritengono che un orizzonte temporale più lungo consentirebbe di ammortizzare le fasi di volatilità del mercato. Ad ogni modo, se hai un orizzonte temporale più breve per raggiungere i tuoi obiettivi (perché magari stai per andare in pensione), molti sostengono che sia meglio scegliere investimenti con un basso profilo di rischio.Inoltre, se vuoi perseguire più obiettivi allo stesso tempo, potrebbe essere utile dividerli in target a breve e lungo termine, ciascuno con il proprio orizzonte temporale. Progetti come la pensione o l’accumulo di patrimonio probabilmente avranno un orizzonte temporale più lungo rispetto al budget di un matrimonio.

Quanta tolleranza al rischio e capacità di rischio hai?

Non lo ripeteremo mai abbastanza: investire comporta dei rischi. Il livello di rischio che ogni persona può affrontare senza problemi dipende da una serie di fattori diversi, tra cui età, reddito, situazione familiare e personalità. Quando si parla di rischio ci sono due termini da tenere in considerazione: tolleranza al rischio e capacità di rischio. La capacità di rischio è il grado di rischio che puoi permetterti di assumerti o che le tue circostanze attuali consentono. Questo valore tende a oscillare nel corso della vita, con l’evoluzione di fattori come reddito, situazione familiare ed età. La tolleranza al rischio, invece, indica semplicemente quanto sei disposto/a a rischiare, e si tratta più che altro di un tratto caratteriale. Come già menzionato, alcuni investimenti risultano più rischiosi di altri. È plausibile che una persona con una tolleranza o una capacità di rischio elevata possieda una quantità significativa di azioni e poche obbligazioni. Questo tipo di portafoglio può fruttare rendimenti maggiori nel lungo periodo, ma potrebbe comportare anche perdite consistenti. Per questo, è indicato principalmente per chi ha più tempo a disposizione per raggiungere i propri obiettivi.Invece, un portafoglio costituito al 50% da obbligazioni e al 50% da azioni potrebbe offrire rendimenti più stabili, anche se più contenuti.

Altri 2 elementi da considerare prima di iniziare a investire 

Chi gestirà i tuoi investimenti?

Prima di iniziare effettivamente a investire hai bisogno di un conto di intermediazione dove acquistare azioni, obbligazioni, ETF ecc. In alcuni casi puoi aprirlo direttamente tramite la tua banca e gestire i tuoi investimenti in un unico posto. In alternativa, puoi cercare un gestore di fondi che si occuperà del tuo portafoglio a tuo nome, in cambio di una commissione. Quando scegli un servizio di intermediazione esamina con attenzione il rispettivo piano tariffario e tieni conto delle commissioni di acquisto, di vendita e di qualsiasi altro costo aggiuntivo. Inoltre, ricorda che i rendimenti degli investimenti sono tassati e quindi dovrai pagare delle imposte sul tuo reddito da investimento. 

Dove finiscono i tuoi soldi?

Quando investi in un’azienda, comprando singole azioni o attraverso un ETF diversificato, un fondo indicizzato o un fondo comune, i tuoi soldi aiutano quell’azienda a prosperare. Alcuni investitori scelgono di investire solo in aziende in linea con la propria filosofia, un concetto che prende il nome di investimento etico.Se vuoi sapere cosa si trova in un singolo fondo puoi esaminare la composizione del suo portafoglio per decidere se investire o meno in quelle aziende. Alcuni ETF o fondi indicizzati ti semplificano le cose: se ti interessano particolarmente le cause sociali, ad esempio, puoi scegliere tra i fondi SRI (Social Responsibility Investing, investimenti socialmente responsabili), che evitano settori come armi, tabacco e petrolio. I fondi ESG danno priorità agli investimenti in aziende sostenibili e generalmente non includono titoli del settore petrolifero e del gas.

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