donna che paga con il suo smartphone in un negozio.

Euro digitale: cos’è e come funziona

Un viaggio alla scoperta della valuta digitale progettata dalla Banca Centrale Europea.

6' di lettura

Come riporta la Banca Centrale Europea, sempre più cittadini europei preferiscono i pagamenti elettronici. Per questo motivo, l’Unione Europea si sta attivando per rendere la transizione verso il digitale il più possibile fluida, sicura ed efficiente, favorendo allo stesso tempo l’educazione dei suoi cittadini a questi nuovi strumenti di pagamento. 

Sono circa una cinquantina le banche centrali che stanno sperimentando o effettuando delle ricerche sulle valute digitali o CBDC (Central Bank Digital Currency), tra cui la Riksbank di Svezia (con l’e-krona) e la Banca Centrale delle Bahamas (con il sand dollar). Al momento, la Cina è il paese in cui la sperimentazione ha raggiunto i livelli più avanzati: il renminbi digitale (e-CNY) è già in fase di test in alcune città cinesi e pare essere prossimo al via.

Dopo molte consultazioni, anche la UE ha preso seriamente in considerazione l’idea di creare una valuta digitale per la zona euro: l’euro digitale. Ma che cos’è esattamente l’euro digitale e a cosa serve? Vediamolo insieme.

Euro digitale: che cos’è esattamente?

L’euro digitale diventerà la CBDC della zona euro. Il suo funzionamento sarà simile a quello delle criptovalute, le monete virtuali, ma con alcune particolarità. In breve, l’euro digitale punta a essere una moneta virtuale che:

  • avrà corso legale garantito dalla Banca Centrale Europea
  • potrà essere usata parallelamente alle banconote per effettuare pagamenti nei 19 paesi appartenenti alla zona euro 
  • rappresenterà un metodo di pagamento rapido, sicuro e innovativo
  • sarà utilizzabile da imprese e cittadini.

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Euro digitale e criptovalute: come funziona

Per descrivere il funzionamento dell’euro digitale possiamo partire dalla categoria a cui è concettualmente più simile: quella delle criptovalute, le monete virtuali. Banca d’Italia le definisce "rappresentazioni digitali di valore che nascono, vivono e sono custodite elettronicamente". Le criptovalute, in poche parole:

  • vengono create su internet
  • non sono sottoposte all'emissione, alla garanzia o al controllo di banche centrali o autorità pubbliche, ma vengono emesse da privati
  • permettono di effettuare transazioni peer-to-peer, ossia scambi di denaro istantanei tramite apposite app o piattaforme digitali che non richiedono necessariamente l’intermediazione di una banca
  • non hanno nessun collegamento con le comuni valute a corso legale come l’euro o il dollaro
  • hanno un valore molto volatile.

Ne esistono tantissime, più o meno conosciute (investopedia ne elenca 4000 a gennaio 2021). Probabilmente conosci già la più famosa: il bitcoin. Per utilizzare le criptovalute, sono necessari dei “portafogli crittografici” o crypto wallet: questi portafogli digitali permettono di effettuare transazioni sicure e tracciabili, che vengono registrate tramite una tecnologia molto complessa, denominata blockchain.

Quali sono gli usi delle criptovalute? Le criptovalute vengono soprattutto utilizzate a fini di investimento. Molte di esse, però, ti permettono anche di effettuare pagamenti nei negozi online ed esercizi commerciali che decidono di accettarli come mezzo di pagamento.

L’euro digitale è una criptovaluta?

Non proprio. Anche l’euro digitale è un asset virtuale ma, a differenza delle criptovalute, dietro alle quali non esiste un’entità che le crea e le distribuisce, verrà emesso dalla BCE.

Nel suo funzionamento, comunque, l’euro digitale sarà simile a criptovalute come bitcoin, in quanto:

  • verrà gestito e regolato tramite la tecnologia blockchain
  • per poterlo utilizzare sarà necessario creare un wallet digitale, ma non ci sarà bisogno di aprire un conto corrente bancario: il denaro, infatti, potrà essere depositato direttamente presso la Banca Centrale Europea. In questo modo, sarà possibile effettuare transazioni peer-to-peer senza bisogno di una banca commerciale che faccia da intermediario.

L’euro digitale sostituirà l’euro fisico?

No, l’euro digitale non andrà a sostituire l’euro fisico: semplicemente lo affiancherà, in modo da rendere i pagamenti ancora più semplici e sicuri.

Qual è la differenza tra i pagamenti con l’euro digitale e pagamenti elettronici? 

La grande differenza sta nel fatto che l’euro digitale è un vero e proprio contante digitale e, come tale, per l’utilizzo non sarà necessaria l’intermediazione di un istituto bancario. A differenza dei pagamenti elettronici, che sono normalmente collegati all’uso di carte di pagamento o all’intermediazione di più banche, per utilizzare l’euro digitale non servirà possedere alcun conto corrente. Per gestirlo, effettuare pagamenti o ricevere rimborsi si dovrà utilizzare un wallet elettronico come nel caso delle criptovalute.

Come l’euro, ma digitale: i vantaggi di una moneta elettronica europea

Ma perché serve un euro digitale? Come abbiamo accennato all’inizio, l’obiettivo principale di questa nuova valuta digitale è di offrire uno strumento di pagamento al passo con i tempi per tutti i cittadini e le imprese della zona euro. Una volta approvato, l’euro digitale permetterà di effettuare pagamenti e transazioni di denaro in maniera semplice, immediata e, appunto, completamente digitale.

Questo comporterà diversi vantaggi:

  • Snellimento dei processi: con la digitalizzazione dei pagamenti, le operazioni di acquisto e le transazioni di denaro diventeranno semplici e immediate  
  • Riduzione dei costi: utilizzando l’euro digitale, i costi legati ai sistemi di pagamento verranno notevolmente ridotti 
  • Riduzione dell’impronta ecologica: assieme ai costi, si ridurrebbe anche l’impronta ecologica derivante dai sistemi monetari e di pagamento
  • Misure di sostegno immediate: in caso di necessità, gli stati potrebbero elargire immediatamente aiuti economici ai cittadini che ne hanno bisogno
  • Antiriciclaggio: la registrazione delle transazioni permetterebbe di ridurre drasticamente il fenomeno del riciclaggio di denaro e dell’evasione fiscale
  • Inclusione finanziaria: potendo essere utilizzato anche da chi è sprovvisto di un conto corrente, l’euro digitale permetterà a tutti di effettuare pagamenti digitali in modo semplice e sicuro.

L’euro digitale ha anche dei rischi?

Oltre a tutti questi vantaggi che abbiamo elencato, l’euro digitale potrebbe presentare anche dei rischi. In particolare, vanno ancora chiariti temi come:

  • Privacy: l’euro digitale andrebbe ad affiancarsi al contante fisico che, per natura, è anonimo. Tracciare i pagamenti con euro digitale aiuta il contrasto del riciclaggio, ma potrebbe porre dei limiti alla privacy dei cittadini.
  • Ruolo delle banche: potrebbero diminuire i depositi presso gli istituti di credito e, di conseguenza, le banche avrebbero minore liquidità da destinare ai prestiti. Inoltre, con il crescente utilizzo dell’euro digitale gli istituti di credito e gli altri intermediari coinvolti nel mondo dei pagamenti potrebbero essere costretti a rivedere almeno in parte il loro modello di business.

L’implementazione dell’euro digitale: quando arriva la moneta elettronica europea?

Secondo la Presidente della BCE, Christine Lagarde, l’implementazione dell’euro digitale richiederà un massimo di 5 anni. Prima di allora, serviranno ulteriori discussioni su temi come la gestione della privacy nei pagamenti e il ruolo effettivo della BCE nella sua messa in funzione. 

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