Tutto sulla banca: il linguaggio delle banche alla portata di tutti

Vediamo insieme alcuni dei termini più complessi utilizzati dalle banche e cerchiamo di capire che cosa significano davvero.
4' di lettura
Il gergo utilizzato dalle banche è un vero mistero. Acronimi, sigle, termini indecifrabili: che confusione! Le banche dispensano parole e concetti complicati con disinvoltura, proprio come se facessero parte del linguaggio comune. E si aspettano che tutti li capiscano quando invece, molto spesso, ognuno interpreta questi termini a modo suo. Insomma, per i clienti è facile confondersi e farsi prendere dalla frustrazione. La sensazione è quella di brancolare nel buio, senza che la tua banca voglia darti alcuna spiegazione.Ma è ora di cambiare: quando si parla di denaro, la chiarezza è essenziale. Questo perché situazioni poco chiare posso portare a due strade: ignorare il problema o aumentare la frustrazione. Di conseguenza, le banche rischiano di innalzare un muro davanti ai clienti, ponendosi in una posizione di vantaggio quando si tratta di comunicare con i clienti, ormai rassegnati.Noi di N26 basiamo il rapporto con i nostri clienti sulla trasparenza e teniamo alla chiarezza della comunicazione. Ecco perché, nell'ambito della ricerca fatta per la nostra campagna The Big Banking Chat (seguila sui social con l’hashtag #tuttosullabanca), abbiamo chiesto ad alcuni consumatori in Europa e negli Stati Uniti quali sono i termini bancari che più li mandano in confusione. Abbiamo raggruppato le definizioni di alcuni di questi termini in questo articolo, in modo che tutti possano sentirsi davvero informati quando parlano con la loro banca.

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Sai che cosa significano questi termini?

Scoperto di conto

Richiedere uno scoperto di conto significa che tu e la tua banca concordate un determinato importo di denaro a cui puoi avere accesso e che puoi spendere, pur superando l'effettiva disponibilità del saldo del tuo conto corrente. L'accordo stabilisce sia quanto denaro puoi spendere quando il tuo saldo va in negativo, sia la combinazione di commissioni e interessi che dovrai pagare in cambio dell'utilizzo del tuo scoperto.

Affidabilità creditizia

L’affidabilità creditizia è una stima che calcola la tua affidabilità nei pagamenti sulla base della tua storia finanziaria. Tiene in considerazione, per esempio, qual è stato in passato il tuo comportamento nel pagamento delle fatture delle carte di credito o il numero di addebiti diretti collegati al tuo conto personale. Gli istituti finanziari utilizzano l’affidabilità creditizia per determinare quanto denaro può essere dato in prestito a un cliente senza correre alcun rischio, che sia sotto forma di un prestito in contanti, di un'offerta di mutuo o di un limite della carta di credito.

Interessi maturati

Gli interessi maturati corrispondono all’importo aggiuntivo che devi restituire per un prestito, accumulato a partire dal momento in cui hai ricevuto il denaro o il bene in prestito. Il modo in cui vengono accumulati o maturati dipende dai termini del tuo contratto di prestito. Il denaro che restituirai andrà prima a coprire gli interessi maturati e, solo in un secondo momento, l'importo che hai preso in prestito inizialmente.

Tasso percentuale annuo

Il tasso percentuale annuo rappresenta il costo complessivo del prestito di una determinata somma di denaro. È importante sottolineare che non è sempre uguale al tasso d'interesse che stai pagando, perché include anche le commissioni o i costi che paghi nel corso dell'anno. Lo scopo del tasso percentuale annuo è fornirti uno strumento per confrontare i costi complessivi dei diversi finanziatori, anche se questo non è sempre specificato chiaramente.

Bonifico periodico

Un bonifico periodico è un incarico che affidi alla tua banca, chiedendole di trasferire regolarmente una somma fissa a un destinatario specifico. Sei tu a stabilire l'importo, la frequenza e la data esatta del bonifico. A differenza dell'addebito diretto, quando imposti un bonifico periodico sei tu ad averne il controllo: questo significa che puoi interromperlo quando vuoi, mentre l'addebito diretto viene stabilito dall'azienda a cui devi un pagamento.

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Hai domande o curiosità?

Speriamo che queste spiegazioni ti abbiano aiutato a capire meglio alcuni dei termini più comuni usati in ambito bancario. Ma sappiamo anche che si tratta di una minima parte e che ci sono ancora tante parole in attesa di essere chiarite! Se c'è un termine o una frase che non ti è chiara, il nostro team social è qui per aiutarti. Condividi la tua domanda sulla nostra pagina Facebook o sul nostro profilo Instagram utilizzando l’hashtag #tuttosullabanca e ti aiuteremo a fare chiarezza sul linguaggio delle banche.

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