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5 per mille: come funziona e come si calcola?

Tutto quello che c’è da sapere sulla percentuale dell’imposta sul reddito che sostiene enti non profit e del terzo settore.

5' di lettura

Chi di noi non ha sentito nominare il 5 per mille in qualche spot pubblicitario di un’organizzazione di beneficenza? Quando si parla di associazioni di volontariato o di soggetti che operano nel terzo settore, il collegamento viene subito spontaneo. Sappiamo tutti di che cosa stiamo parlando, ma quanti sanno esattamente che cosa sia il 5 per mille? E, soprattutto, 5 per mille di cosa? Scopriamo insieme come funziona e come viene calcolata questa percentuale che punta a sostenere, tra gli altri, il settore del non profit e della ricerca scientifica.

Cos’è il 5 per mille e a cosa serve

Istituito nel 2006 in forma sperimentale, il 5 per mille non è altro che una quota (lo 0,5%, appunto) dell’IRPEF, l’imposta sul reddito, che lo stato destina a enti che si occupano di attività socialmente rilevanti. È un contributo volontario che, in fase di dichiarazione dei redditi, un contribuente può scegliere di indirizzare a un’associazione non profit di sua scelta. 

A chi dare il 5 per mille? 

Puoi donare il tuo 5 per mille a una delle associazioni ed enti approvati dall’Agenzia delle Entrate e che si occupano di: 

  • Volontariato
  • Ricerca scientifica e universitaria
  • Ricerca sanitaria
  • Politiche sociali perseguite dai Comuni
  • Attività sportive a carattere dilettantistico
  • Attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici
  • Sostegno alla gestione delle aree protette

Il 5 per mille è una donazione? Anche se l’espressione “donare il 5 per mille” appartiene al linguaggio comune, no, il 5 per mille non è una donazione. Si tratta di una quota dell’IRPEF, un’imposta che comunque ogni cittadino deve versare allo stato: questo significa che non stai facendo alcuna donazione, in quanto non dovrai sostenere nessuna spesa extra. Inoltre, il 5 per mille non ti permette di beneficiare delle altre agevolazioni fiscali in genere destinate ad altri tipi di donazioni.

Calcolo 5 per mille: come funziona? 

Come abbiamo accennato sopra, il 5 per mille si calcola sulla base dell’imposta del reddito e il valore di questa quota non è altro che lo 0,5% dell’IRPEF. Se vuoi sapere a quanto ammonta il tuo 5 per mille, ti basterà dividere l’importo della tua imposta sul reddito per 1000 e moltiplicare il risultato per 5.

5 per mille nella dichiarazione dei redditi: come funziona?

La destinazione del 5 per mille va espressa durante la dichiarazione dei redditi o la Certificazione Unica. In tutti i moduli (730, Unico e CU) troverai una sezione dedicata al 5 per mille, alla voce “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF”. 

Questa sezione è suddivisa in riquadri che rappresentano le categorie dei soggetti a cui puoi destinare la tua quota, ovvero quelli che abbiamo nominato più sopra: volontariato, ricerca scientifica e universitaria, ricerca sanitaria, politiche sociali perseguite dai comuni, attività sportive a carattere dilettantistico, attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, sostegno alla gestione delle aree protette.

Puoi scegliere di devolvere il tuo 5 per mille in dichiarazione dei redditi in due modi:

  • inserendo direttamente il codice fiscale dell’ente che hai scelto nel riquadro della categoria a cui appartiene
  • aggiungendo la tua firma nel riquadro di una categoria. In questo caso, la tua quota verrà divisa tra gli enti che fanno parte della categoria indicata. 

Ricorda che puoi esprimere una sola preferenza: troverai un solo spazio per inserire il codice fiscale dell’ente che hai scelto e potrai scegliere soltanto una categoria di destinazione tra quelle proposte.

Se inserisco il codice fiscale nel riquadro sbagliato, a chi verrà destinato il mio 5 per mille? Il codice fiscale ha la priorità. Questo significa che l’ente che possiede il codice fiscale che hai indicato riceverà il tuo 5 per mille.

Il 5 per mille è obbligatorio? No, destinare il 5 per mille non è obbligatorio: ogni cittadino può scegliere se destinarlo o meno e, soprattutto, a chi destinarlo.

A chi va il 5 per mille se non si sceglie nessun ente o settore di interesse sociale? In questo caso, la somma rimarrà allo Stato.

A quale associazione si può scegliere di donare il 5 per mille? L’elenco dei beneficiari accettati è ricco e diversificato a seconda della categoria. Ecco qualche esempio: la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Emergency, Medici Senza Frontiere, Save the Children, Fondazione Telethon, E.N.P.A. (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali), Greenpeace, Survival International e numerose associazioni di ricerca scientifica accettano le donazioni del 5 per mille. Se vuoi sapere nel dettaglio a chi puoi donare il tuo contributo, ti invitiamo a dare un’occhiata all’elenco dei beneficiari per il 5 per mille 2021 sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

2 per mille, 5 per mille, 8 per mille: qual è la differenza?

Il 2 per mille, il 5 per mille e l’8 per mille sono quote che puoi decidere di assegnare a determinati soggetti in fase di dichiarazione dei redditi. Come abbiamo detto sopra, il 5 per mille si riferisce alla percentuale del tuo IRPEF (reddito) personale ed è pensato per sostenere di ONLUS ed enti che svolgono attività socialmente rilevanti. 

L’8 per mille, invece, è una percentuale del gettito fiscale che puoi destinare allo Stato, alla Chiesa Cattolica o a una delle dodici confessioni religiose aventi un’intesa con lo Stato. 

Il 2 per mille, infine, è una percentuale dell’imposta sul tuo reddito che puoi decidere di destinare a un partito politico.

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