I numeri nascosti dietro le nostre spese per le feste di fine anno
Dagli svizzeri che spendono 43 € a persona in cioccolatini, al 64% degli europei che scelgono regali di seconda mano: ecco dove vanno a finire i nostri soldi durante le feste.
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Dalle grandi spese degli Stati Uniti all’ossessione dell'Europa per gli alberi di Natale e il cioccolato, i numeri testimoniano una storia di allegria e indulgenza. Diamo un’occhiata a dove va il nostro denaro durante le feste.Lo spirito natalizio non solo scalda i cuori — apre anche i portafogli. Nel 2023, si sono registrate spese pazze: i nordamericani hanno speso 870 miliardi di euro durante le festività natalizie, con un aumento del 3,8% rispetto al 2022, nonostante l’inflazione. Il Regno Unito non è stato da meno, con i consumatori che hanno sborsato l’impressionante cifra di 99 miliardi di euro per gli acquisti di Natale. La Germania seguiva con 86 miliardi di euro, l’Italia si è accodata con 44 miliardi di euro, e la Spagna ha continuato la festa con 30 miliardi di euro di acquisti per le vacanze natalizie.Anche i Paesi più piccoli hanno dato il loro contributo, con i Paesi Bassi che hanno speso 15 miliardi di euro in spese natalizie, mentre il Belgio ha aggiunto 11 miliardi di euro al totale. È chiaro che in tutta Europa la stagione dei regali è anche una stagione di grandi spese.Novembre è il mese dello shopping, con il Black Friday e il Cyber Monday, che danno il via a una frenesia globale di vendite. In Europa occidentale, il Black Friday ruba la scena. Nel 2022, gli utenti iOS hanno effettuato l’81% in più di acquisti in-app durante il Black Friday rispetto al resto di novembre — a riprova del fatto che lo shopping digitale cresce di pari passo con gli acquisti di persona.Negli Stati Uniti, il 62% dei consumatori si è recato nei negozi (o sui propri smartphone) per le offerte del Black Friday, mentre il 45% ha pianificato acquisti per il Cyber Monday. Oltreoceano, il 76% dei francesi ha iniziato presto le settimane dello shopping natalizio per accaparrarsi le promozioni del Black Friday. Ma non tutti amano questa frenesia anticipata, il 53% degli spagnoli preferisce aspettare dicembre per tuffarsi nello shopping natalizio.Con l’aumento del costo della vita, sempre più persone si rivolgono ai negozi di seconda mano per risparmiare e diffondere l’allegria delle feste. Un sondaggio condotto su 5.000 consumatori in Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna, ha rivelato che il 64% ha preso il considerazione regali di seconda mano per il Natale 2023 — il doppio rispetto al 32% del 2022. In Francia, i regali di seconda mano sono passati da nicchia a tendenza principale, con il 52% dei consumatori che nel 2023 li ha scelti, rispetto al modesto 20% del 2021.E non dimentichiamo la forza dei piccoli acquisti. Per molte piccole imprese, il periodo delle vacanze di fine anno è un momento cruciale. Il 25% dei ricavi annui per la metà delle piccole imprese statunitensi proviene dalle vendite realizzate durante le feste, e per alcune è addirittura superiore — fino a raggiungere il 50% dei loro ricavi annui. Tuttavia, solo un terzo dei consumatori si rende conto di quanto i loro acquisti possano sostenere queste imprese. Per i titolari di piccole imprese, gli acquirenti delle feste di fine anno non sono solo clienti — sono un’ancora di salvezza, che li aiuta a mantenere le luci accese per tutto il resto dell’anno.Quando si parla di spirito di festa, l’albero di Natale è il protagonista assoluto. L’Europa coltiva circa 80 milioni di alberi ogni anno, con la Germania in testa che si aggiudica il 25% del mercato. In tutta l’UE, il business degli alberi di Natale vale ben 1,5 miliardi di euro, ma il luogo in cui si vive può influire seriamente sul prezzo di un abete per le feste. Un albero di 1,8 metri può costare da 29 a 75 €, con un aumento dei prezzi del 7% quest’anno, perché anche i nostri amati alberi di Natale non sono immuni dall’inflazione!E non dimentichiamoci dei cenoni — un’altra parte importante della magia del Natale. Nel 2023, il costo per imbandire la tavola delle feste ha subito una brusca impennata. La Spagna ha registrato il maggior aumento dei prezzi dei generi alimentari, con un incremento del 13,5% rispetto all’anno precedente, diventando così il Paese con il più alto aumento dei costi alimentari natalizi. L’Ungheria e l’Italia non sono state da meno, con un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari rispettivamente del 12,1% e del 7,8%.Tuttavia, quando si parla di dolci natalizi, l’Europa è ancora in testa alla classifica degli zuccheri. La Svizzera si aggiudica il primo posto nel consumo di cioccolato natalizio, con una spesa media di 43 € a persona per i dolci, mentre Belgio e Germania si attestano rispettivamente a 16 e 15 €. A livello globale, i cioccolatini in scatola sono elemento immancabile delle feste, che vedono Hershey in testa con l’8% del mercato, seguita da Lindt con il 6,9% e Reese’s con il 5,6%. È emerso che, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, il cioccolato è una parte importante del linguaggio universale dell’allegria natalizia.
Come titolare di una carta N26, non dovrai spendere troppo per i tuoi acquisti di Natale. Grazie a Spaces, funzione disponibile per i clienti premium, puoi creare più spazi separati dal conto principale, ciascuno collegato a un diverso obiettivo di risparmio, come ad esempio i regali da acquistare durante il Black Friday. In questo modo è più facile mettere da parte un po’ di denaro extra ogni mese. Inoltre, con Statistiche, le tue spese vengono categorizzate automaticamente, e questo ti aiuta a rispettare il budget e a evitare gli acquisti impulsivi.
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