Finanza al femminile: come investono oggi le donne italiane
Una ricerca condotta da N26 in Italia traccia i comportamenti delle donne investitrici e non: potenziale in aumento, curiosità verso le nuove forme di investimento e il ruolo fondamentale dell’educazione finanziaria
Principali evidenze:
I prodotti bancari sono lo strumento finanziario più apprezzato dalle donne
Quasi 2 donne su 5 (38%) che investono considerano i prodotti bancari, come ad esempio i conti di risparmio, quale strumento finanziario preferito, seguiti dai prodotti assicurativi (es. assicurazioni sulla vita e pensioni), preferiti dal 34% delle intervistate e dalla compravendita di criptovalute (30%).
Il risparmio a lungo termine prevale rispetto alla sostenibilità: perché le donne investono
Quando si prendono in esame le motivazioni che spingono le donne italiane a investire, emerge prima di tutto il desiderio di massimizzare la propria capacità finanziaria con una prospettiva a lungo termine (49%), motivazione che è anche al primo posto tra gli uomini (44%). Per la maggior parte delle donne investitrici, anche la costruzione di una sicurezza finanziaria per la famiglia e i figli (40%) e l’accumulo di risparmio per la pensione (30%) sono tra le ragioni principali alla base delle loro attività di investimento.
Anche se “diversificazione” è un termine spesso citato nel gergo finanziario, è solo il settimo tra i fattori ritenuti importanti dalle donne quando investono.
Inoltre, si riscontra con una certa sorpresa che, nonostante l'attenzione globale verso l’emergenza climatica sia cresciuta significativamente lo scorso anno, la sostenibilità non gioca un ruolo molto importante nella scelta d’investimento per le donne italiane. Solo il 22% lo cita tra i primi 3 aspetti della loro strategia di investimento.
Quale sono le altre motivazioni prevalenti? Ridurre al minimo i rischi (38%), il rapporto qualità-prezzo (34%) e i rendimenti a lungo termine (28%).
La professione delle intervistate influenza anche la considerazione delle tendenze di mercato quando si decide di investire. Per le donne impiegate nell'industria dell'intrattenimento, ad esempio, i trend di mercato sono il fattore più importante da considerare, assieme al rapporto qualità-prezzo (entrambi 35%). Un fattore che invece slitta al terzo posto (17%) per le donne che lavorano in ambito tecnologico, dietro alla minimizzazione dei rischi (40%) e alla comprensione del prodotto (29%). Stesso posto anche per le intervistate che lavorano nella pubblica amministrazione (29%), che prendono in considerazione i trend di mercato solo dopo la minimizzazione dei rischi (46%) e il rapporto qualità-prezzo (34%).
Per maggiori informazioni sui risultati della ricerca relativi all’Europa e all’Italia, visitate il sito dedicato.
- Il 72% di chi già investe afferma che nel 2022 prevede di aumentare la propria somma mensile;
- Il 60% delle donne tra 35 e 44 anni che non hanno mai investito ha già valutato la possibilità di iniziare;
- Il 40% delle donne che investono lo fa per massimizzare la propria disponibilità economica e per raggiungere una maggiore solidità;
- Il 30% delle donne investitrici sceglie principalmente le nuove forme di investimento, quali le criptovalute;
- Real Estate al secondo posto tra i comparti indicati dalle donne non investitrici per i loro futuri investimenti (29%);
- Una formazione adeguata e conversazioni più aperte sui temi finanziari come incentivi all’investimento per il 51% delle donne non investitrici;
- Le professioni influenzano gli strumenti preferiti per l’investimento: prodotti bancari per PA, sanità e professioni mediche; prodotti assicurativi per commercio, artigianato e legal; criptovalute per il Tech
Paula Mariani, Director of User Experience a N26, ha commentato: “La ricerca dimostra chiaramente come nell’ambito degli investimenti finanziari ci siano tante opportunità per le donne. È molto positivo infatti che anche le donne stiano cominciando a prendere in considerazione e valutare gli strumenti migliori per far crescere il proprio patrimonio. Per N26 è prioritario contribuire proattivamente a questo processo, facilitando il dialogo con le nostre clienti e creando strumenti per la gestione del risparmio e degli investimenti che siano sempre più inclusivi. La nostra ricerca, ad esempio, rivela come la percentuale di donne che detiene Bitcoin sia triplicata negli ultimi tre anni e che, tuttavia, la percentuale di uomini sia ancora sei volte più grande. C'è ancora molto da fare e non vediamo l'ora di contribuire a costruire un settore degli investimenti accessibile a tutti".
Informazioni su N26
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